01. Magic Carpet
02. Black Rainbow
03. Named After Rocky
04. Cat?s Cradle
05. Bride
06. Open Up
07. OMG
08. The Meaning Of If
09. Crystal Mountain
10. Crystal Anthem
Songs
01. Magic Carpet
02. Black Rainbow
03. Named After Rocky
04. Cat?s Cradle
05. Bride
06. Open Up
07. OMG
08. The Meaning Of If
09. Crystal Mountain
10. Crystal Anthem
Il ciclo degli inglesi prosegue tra illusioni e disincanto. Nel loro personalissimo percorso artistico Sel Balamir, coadiuvato da tempo da Steve Durose degli Oceansize, ha sempre evitato di ripetersi ma stavolta forse ha preferito compiere un passo indietro. Non aspettatevi quindi innovazioni mirabolanti ma un album solido, forse addirittura il più solido della loro discografia, da consumare di ascolti. Le registrazioni si sono svolte presso a maggio il Monnow Valley Studio ma buona parte dei pezzi è precedente alla stesura di 'Echo Street', che si pregiava del contratto con la Kscope con una manciata di tracce servizievoli nei confronti di Pink Floyd e Porcupine Tree, e questo la dice lunga sull'atteggiamento del leader verso le etichette. Adesso che gli Amplifier si sono accasati presso la Superball Music la psichedelia di 'The Octopus' è stata leggermente messa da parte per abbracciare un suono più viscerale ed interpretare a modo loro la lezione di Soundgarden e Tool. Una splendida copertina e 'Magic Carpet' servono da introduzione al massiccio riffing di 'Black Rainbow'. 'Named After Rocky' cita i Led Zeppelin mentre 'Open Up' rappresenta l'apice sperimentale dell'album con una sezione ritmica da favola. Gli Amplifier cercano un'altra identità e placano un po' la loro verve anche se l'inquietudine che li ha sempre contraddistinti emerge a tratti, tra una sfumatura e l'altra. Sarà curioso vedere quali pezzi dei vecchi lavori verranno riproposti dal vivo assieme alle nuove tracce.