Una multinazionale che si rispetti deve sapersi orientare sul mercato, rispondere alle esigenze dei propri clienti e battere la concorrenza dei competitor adeguandosi meglio di loro alle ultime tendenze. Niente di strano quindi che i finlandesi si stiano progressivamente adattando alla moda di pubblicare album di plastica e che 'Endless Forms Most Beautiful' rispetti la regola accentuando addirittura alcune caratteristiche del precedente 'Imaginaerum'. Una certa aggressività di fondo ed una maggiore varietà degli arrangiamenti si scontra con una leggerezza melodica iniqua e giri armonici scopiazzati dai successi del passato. Sarà difficile che Tuomas Holopainen cambi strada a questo punto. Le brutte figure generate dal suo ego spropositato sono nulla in confronto al denaro guadagnato con i tour ed in diversi paesi del mondo, non solo in patria dove i Nightwish hanno di fatto oscurato gli H.I.M., il consenso è garantito. Le note positive sono fondamentalmente due. Prima di tutto Floor Jansen che rischia veramente di passare alla storia come la migliore singer mai avuta dalla band, non facendo rimpiangere la tecnicamente superba ma per nulla versatile Tarja Turunen e la poco personale Anette Olzon, e brilla in 'Shudder Before The Beautiful' e 'Yours Is An Empty Hope'. In secondo luogo il peso delle orchestrazioni è minore e la trasposizione dal vivo di queste tracce non dovrebbe presentare problemi a conferma di quanto sia tornato basilare un rapporto diretto col pubblico in tempi di vacche magre. Scarsamente comprensibile la scelta dell'insignificante 'Élan' come singolo di apertura mentre catturano l'attenzione i ventiquattro minuti della suite conclusiva, 'The Greatest Show On Earth', che ha il pregio di liberarsi dal suono tronfio e cinematico del settimo lavoro in studio.