A conferma dell’elitarietà e della stravaganza di questa nuova realtà svedese, appartenente al catalogo della Metal Blade, esce un EP che sostanzialmente si rivela un’appendice dell’esordio di qualche mese fa. Oltre alle versioni edit e acustica di ‘The Aging Man’, singolo che mette in luce le qualità espressive di Fia Kempe, in scaletta troviamo le riletture di ‘Inertiatic ESP’ dei Mars Volta e ‘Cherry Waves’ dei Deftones. Un modo per sottolineare come quello che qualcuno ha semplicemente definito come “prog metal” o addirittura “heavy metal” corrisponde in verità a materia strumentale più complessa e conseguenza di molteplici influenze, anche impensabili. La produzione, a cura del chitarrista André Axell, è identica a quella di ‘Duende’ e del mixaggio se n’è occupato Niels Nielsen dei Dead Soul ai Secret Location Studio. Per ventidue minuti verrete trascinati dal cantato epico e dal singolare approccio percussivo di Aksel Holmgren, ex 12 Gauge Dead e Prowess, e tutto sommato ‘Echoes’, con tanto di velato riferimento ai Pink Floyd, è una scusa per compiere un passo indietro ed andarsi ad ascoltare il full lenght qualora fosse sfuggito all’attenzione.