E' un po' triste vedere il quintetto di Orange County sperduto nell'anonimato delle uscite di oggi, tra l'indifferenza generale e difficoltà di promozione per un prodotto che ha smarrito il fascino di un tempo. Qualche anno fa la popolarità degli autori di 'The Curse' non era inferiore a quella di Bullet For My Valentine e Avenged Sevenfold anche loro protagonisti di quella scena che si rivolgeva, e cerca di farlo anche adesso con risultati pessimi, alle fasce di pubblico meno oltranziste. Dopo una lunga pausa gli Atreyu sembrano decisi a recuperare il terreno perduto e 'Long Live' è senza dubbio un disco che potrebbe risollevarli. In questo periodo Alex Varkatzas si è dato da fare con gli I Am War insieme a Brandan Schieppati dei Bleeding Through, Brandon Saller ha ottenuto un buon riscontro con gli Hell Or Highwater e Travis Miguel si è fatto vedere in giro con i Fake Figures. L'affiatamento tra di loro però non sembra essersi incrinato e il songwriting risulta ottimo, in bilico tra tendenze moderne e retaggi emo e screamo. A colpire in negativo è semmai il mixaggio che ha penalizzato oltremodo le chitarre alla faccia di Dan Jacobs il quale ha sempre rivendicato il suo amore per la scena swedish death. Il frontman è invece in grande evidenza e 'I Would Kill/Lie/Die (For You)' e 'Heartbeats And Flatlines' sono potenziali singoli di grande successo.