La Sony punta parecchio su questi ragazzotti scozzesi con il look ed il faccino adatto per fare colpo sulle adolescenti ed influenze che vanno dagli Of Mice And Men agli A Day To Remember. 'The Renegades' è un terzo studio album niente male soprattutto perché non ha la pretesa di inventare nulla ma allo stesso tempo non scopiazza le icone del genere in maniera sistematica. E' evidente come gli Yashin abbiano concentrato tutte le loro idee in questa scaletta cercando di farle funzionare il più possibile col contributo di Joey Sturgis che ha esaltato la ruvidità delle chitarre ed uno spessore più metallico rispetto al commerciale 'We Created A Monster'. Per carità, non si sono trasformati improvvisamente nei Suicide Silence del vecchio continente ma pezzi come ' Dorothy Gale', 'D.E.A.D.' e 'Vultures' funzionano alla grande e trasmettono un desiderio impellente di buttarsi nella mischia sotto palco ed innalzare al massimo il livello di adrenalina nel corpo. Ottima l'alternanza al microfono tra Harry Radford e Kevin Miles così come il lavoro dietro le pelli di David Beaton che mostra dei miglioramenti notevoli sia dal punto di vista tecnico che da quello del feeling. In definitiva 'Put Your Hands Where I Can See Them' sembra molto più distante di sei anni e con una buona spinta promozionale 'The Renegades' ha tutto quello che serve per fare bene.