Sono sufficienti pochi secondi di ‘Smile’ per rendersi conto che il gruppo originario di New Orleans ha consumato almeno i primi tre lavori in studio degli Slipknot prima di gettarsi nella mischia. In seguito allo sconsiderato e malsano grido di ‘MGGDA’, un ascolto più attento alla scaletta e non sarà difficile imbattersi in retaggi di Korn e Marilyn Manson. Solo i più grandi quindi e in effetti questo risulta già un pregio della release. Il profilo “nu metal nostalgic” dei ragazzi non è infatti esteso a chiunque ma esclusivamente a chi ha scritto la storia o poco meno. Premesso questo i Cane Hill sembrano assestarsi fin da subito su un livello superiore, sia per le qualità tecniche dei membri che per l’urgenza delle liriche, rispetto a tutte quelle formazioni che stanno cercando di riportare in voga sonorità che in realtà non hanno mai abbandonato veramente il nostro corpo. Di album dello spessore di ‘Smile’ in tempi recenti ricordo ‘Lux’ dei Gemini Syndrome, tra l’altro anche loro in uscita con l’atteso successore, ‘Memoirs Of A Murderer’ dei King 810 e poco altro. Elijah Witt evoca il Jonathan Davis di ‘Issues’ in ‘St. Veronica’ al contrario di ‘The (New) Jesus’ che è legata in modo indissolubile all’era di ‘Mechanical Animals’. Il frontman mostra uno spettro vocale impressionante con capacità innate nel cambiare registro in un istante ma la differenza la fanno anche i riff sguaiati di Ryan Henriquez, che potrebbero davvero essere stati prodotti da Ross Robinson o Terry Date ovvero personaggi che hanno contribuito tantissimo allo sviluppo della corrente alternative metal a fine anni novanta. La sezione ritmica, costituita dal bassista James Barnett e dal drummer Devin Clark, è solidissima e l’esperienza accumulata di spalla a Hollywood Undead, The Acacia Strain e Bullet For My Valentine è servita per evitare di incappare in errori banali al momento di confrontarsi con l’industria musicale e il grande pubblico. Oltre alla devastante ‘True Love’ e ‘You’re So Wonderful’, gli altri due singoli scelti in sintonia con WZRD BLD, spiccano pezzi come ‘Fountain Of Youth’ e ‘Ugly Idol Mannequin’ che quindici anni fa avrebbero garantito un conto in banca miliardario ai loro autori. La stessa ‘Screwtape’, edita in precedenza, ha subito un’evoluzione pazzesca e segna tutti i progressi compiuti dal combo dagli esordi fino adesso. Di quanto fossero bravi ce n’eravamo già accorti con l’ep ma adesso che ‘Smile’ ha raggiunto i negozi è inevitabile omaggiarli ed immaginare per loro un futuro ricco di soddisfazioni. In fondo, dopo che Rise Of The Northstar e Novelists hanno scosso la scena partendo dal vecchio continente, è tempo che anche la federazione di stati più celebre al mondo faccia sentire tutto il suo desiderio di recuperare il tempo perduto.