Soprattutto nell’iniziale ‘Dark’, Siv Jakobsen segue più o meno l’approccio di tante cantautrici nordiche. Non stupitevi quindi se i primi minuti di ‘The Lingering’ vi trasmetteranno un sensazione di già sentito, di emozioni sonore riconducibili a capitoli discografici di rilievo di Emiliana Torrini, Sóley e Ane Brun. Con il passare dei brani però l’EP schiude un vero e proprio tesoro perché dopo qualche orpello e avere dimostrato agli addetti ai lavori di potere scrivere una hit da classifica, la norvegese si svela per tutta quella che è la sua personalità artistica. L’atmosfera nevosa e nebbiosa richiamata dall’immagine di Jørgen Nordby in copertina, la foresta e la natura in generale sono punti di riferimento importanti per il songwriting, al pari delle dichiarate influenze di Lucy Rose e Laura Marling, Alcuni passaggi sono ancora più fluidi e si entra per un attimo in territori più cari a Daugher o Birthh, ‘How We Used To Love’ è una piccola gemma così come la conclusiva ‘Bullet’, caratterizzata da un arrangiamento orchestrale epico. Gli apici della scaletta sono in ogni caso ‘Fix You’ e ‘Buried In Treasure’ perché nella loro apparente semplicità si cela la grandezza di una ragazza, ormai trapiantata a New York, che può vantare collaborazioni con Bear’s Den, Benjamin Francis Leftwich, Damien Jurado e SOAK. Ad essere fuori dubbio, singoli episodi a parte, è la sua personalità. Bellezza a parte, Siv Jakobsen sa infatti usare il suo strumento naturale in maniera divina e sono convinto che ciò la porterà presto ad ottenere un riscontro unanime in ambito internazionale.