-Core
Hanging Garden
Finlandia
Pubblicato il 15/09/2015 da Lorenzo Becciani

Senza dubbio amate i contrasti nella vostra musica. Vi piacciono anche nella vita ordinaria?
Personalmente devo dire di sì. La vita dovrebbe essere un miscuglio di diverse emozioni, sensazioni ed esperienze. Per esempio, mi piace testare i miei limiti fisici e psichici con lunghe camminate nei luoghi più selvaggi della Finlandia durante l’inverno seguite da varie forme di indulgenza come il vino, il cibo e la musica. A mio parere dai contrasti nasce sempre il meglio.

Com’è il tuo giorno tipico? Quante ore dedichi alla musica?
In questo periodo consiste nell’andare in palestra o arrampicarmi sulle rocce durante la mattina per poi andare a lavoro. Lavoro con i giovani ed in questo momento sto tornando da una passeggiata nei boschi con un gruppo di ragazzi di otto anni. Il resto della giornata lo trascorro scrivendo musica o testi, provando nuovi mix o rispondendo alle interviste. Sto anche curando un nuovo video che accompagnerà l’uscita di ‘Blackout Whiteout’.

Quanto vi è servito per completare il nuovo album?
Circa un anno anche se alcune idee erano più vecchie e magari sono state rifinite prima di prendere la forma attuale durante le registrazioni.

Come è nata l’idea di intitolarlo in questo modo?
Insieme a Nino stavamo valutando alcuni titoli di canzoni e versi. ‘Blackout’ e ‘Whiteout’ sono due pezzi dell’album e, considerando le sue dinamiche, abbiamo pensato che tale dualismo potesse rappresentare bene il contrasto tra speranza e disperazione, oscurità e luce.

Cosa volevate cambiare o migliorare dopo ‘At Every Door’?
Non c’era bisogno di cambiare qualcosa. Semplicemente volevamo vedere le cose sotto un punto di vista diverso senza alcun pregiudizio. Abbiamo cercato di essere più decisi nello sperimentare nuovi approcci e seguire la nostra curiosità. Non ci siamo fatti frenare da barriere artificiali o dalle possibili aspettative delle persone che ci stanno attorno. Le canzoni di ‘Blackout Whiteout’ sono state composte da quattro diversi membri della band partendo da idee individuali che sono state poi assemblate insieme dall’intera band. Una volta ottenuti gli scheletri delle tracce mi occupo di scrivere liriche e arrangiamenti vocali. A volte anche Jussi H. contribuisce in questi ultimi. Prima delle registrazioni sperimento materiale differente con la voce. Questa volta mi sono trovato più a mio agio nel provare nuovi approcci e le parti aggressive sono ridotte al minimo.

Dove avete registrato? Chi ha prodotto l’album?
La maggior parte delle chitarre è stata registrata nello studio personale di Jussi H. in diverse sessioni. Pure alcune delle voci. Qualcosa ho fatto a casa e qualcos’altro nel resort estivo di Nino a Kuusamo. C’era presa l’insana voglia di salire sulla cima di una montagna innevata con un laptop e l’asta del microfono e registrare qualche parte vocale aggressiva lì sopra. Per fortuna per qualche minuto il vento si è fermato e siamo riusciti a tenere qualcosa. E’ stato divertente e stupido allo stesso tempo. Avevo la febbre e ho dovuto arrampicarmi con tutto quel materiale. Al ritorno ci siamo messi la roba sotto i vestiti e siamo scesi con degli slittini evitando a malapena gli alberi. Le tastiere sono state registrate da Nino ma non saprei dirti dove. Il basso a casa di Jussi K. che possiede un discreto equipaggiamento. La produzione è stata curata da Jussi Hämäläinen che ha un talento particolare e ha ottenuto un eccellente risultato.

Che tipologia di suono desideravate ottenere?
Volevamo che il suono completasse le canzoni. Nel periodo di pre-produzione con Mat McNerney aka Kvohst abbiamo trovato delle parole chiave per puntualizzare quello che ci interessava. Il mixaggio di Toni Kimpimäki è servito poi a dare il tocco finale.

Come vi siete mossi liricamente dopo il concept di ‘At Every Door’?
Non c’è un tema principale stavolta. Ho scritto tutte le liriche e ho cercato di staccarmi dal mio solito approccio narrativo rendendolo più personale. Un tema potrebbe essere quello dell’inizio e della fine ed il viaggio che tutti noi compiamo nelle nostre vite. Le canzoni sono attraversate da grande turbolenze emotive, tragedia e speranza. I testi sono molto diretti rispetto al passato.

Sei una persona spirituale? La tua visione del mondo è solo pessimistica?
Non mi ritengo molto spirituale anche se nutro un legame profondo con la natura. Il mio mondo è una via di mezzo tra umanesimo e nichilismo ma la mia visione non è totalmente pessimistica. Spesso sono felice. Quello che mi preoccupa è la direzione che ha preso il mondo nella sua globalità.

Prova a recensire ‘Embers’ e ‘My Rise Is Your Fall’ per i nostri lettori..
Il guitar work di Normann in ‘Embers’ è fantastico e si adatta alla perfezione al tipo di canzone. Il testo è ricco di significato per me. Non ero sicuro dell’arrangiamento vocale all’inizio ma poi mi ha soddisfatto. Anche in questo caso c’è un contrasto tra la bellezza ed il dolore. ‘My Rise Is Your Fall’ è un classico pezzo degli Hanging Garden. Violino e violoncello entrano nel coro e lo rendono davvero epico.

La Finlandia è piena di ottimi gruppi. Cosa pensi che gli Hanging Garden abbiano da offrire in più rispetto agli altri?
Credo la curiosità di esplorare i limiti del nostro genere. Non siamo virtuosi degli strumenti ma proviamo nuove strade espressive in continuazione.

C’è qualche gruppo che consiglieresti in particolare?
I Saattue?is non sono proprio nuovi ma tra poco pubblicheranno un altro album dopo una pausa di diversi anni. Se vi piace il metal cupo e lento fanno al caso vostro.

Quali sono i vostri mercati principali a parte quello finlandese?
Direi la Germania e gli Stati Uniti.

(parole di Toni Toivonen)

Hanging Garden
From Finlandia

Discography
Inherit The Eden (2007)
TEOTWAWKI (2009)
At Every Door (2013)
Blackout Whiteout (2015)