-Core
Chemia
Polonia
Pubblicato il 06/10/2015 da Lorenzo Becciani

Prima di tutto presenta la band con una breve biografia sottolineando i passaggi chiave che vi hanno portato alla pubblicazione di due album..
(Wojtek) Ho fondato i Chemia cinque anni anche se la nostra storia è iniziata in realtà quando Luke si è unito alla band. Prima avevamo un altro cantante. Un altro momento fondamentale è stato l’incontro con Marc LaFrance con cui abbiamo registrato l’ep ‘In The Eye’ che venne mixato dal leggendario Randy Staub. Qualche mese dopo ricevemmo un invito e ci dirigemmo in Canada per registrare il primo album ‘The One Inside’. Nel frattempo ci furono i necessari assestamenti e l’ingresso di Mike Maka, un chitarrista davvero fantastico, nella line-up. ‘The One Inside’ è stato pubblicato prima in Canada e poi in Polonia e distribuito digitalmente in tutto il mondo. Ancora oggi ritengo che mostrasse la direzione che volevamo seguire. Durante le sessioni di registrazione incontrammo un amico e collaboratore di Marc LaFrance ovvero Mike Fraser. Dopo avergli mandato i nostri demo lo abbiamo convinto a collaborare alla realizzazione di ‘Let Me’. Quest’album è decisamente più organico e basato sulla chitarra. Un altro cambiamento significativo è coinciso con l’esclusione delle tastiere. Adesso quindi siamo in cinque e ci stiamo concentrando sulla promozione di ‘Let Me’.

Quali sono le vostre influenze principali in ambito rock?
(Luke) Queen, Led Zeppelin, The Beatles e qualcosa di grunge. Sono un fan delle canzoni dotate di arrangiamenti semplici e riff caratteristici. E magari di melodie un po’ tristi. Credo si senta ascoltando l’album..
(Wojtek) Ognuno di noi proviene da background differenti e anche per questo ci chiamiamo Chemia perché ci rendiamo conto che le canzoni sono il risultato di un mix tra differenti personalità, gusti e talenti musicali. L’idea è quella di prendere il meglio dalle icone del passato ma osservare ugualmente quello che accade oggi.

Com’è la scena polacca attualmente?
(Wojtek) Molto consistente. Siamo tutti orgogliosi di Riverside, Behemoth, Vader e Decapitated. Parecchie band cantano in inglese e mostrano le proprie qualità in tutto il mondo.

Come siete entrati in contatto con la SPV?
(Wojtek) Tutto è cominciato dalla collaborazione con la Rodeostar Records. Thorsten Harm già cooperava con la SPV e l’anno scorso abbiamo impressionato i loro vertici con un paio di show tedeschi.

Quanto tempo avete impiegato a comporre e registrare il vostro secondo album?
(Luke) Il primo tassello è stato creato durante l’ultima notte delle precedenti sessioni di registrazione e l’ultimo appena entrati di nuovo in studio. Ci sono voluti circa due anni ma solo perché non avevamo tempo per provare. Altrimenti ce la saremmo cavata in un paio di mesi.
(Wojtek) Ogni giorno scrivo qualcosa. Ho sempre delle idee in mente. Appena finita la promozione di ‘The One Inside’ avevo già delle idee per il nuovo album e la prima canzone è stata ‘The Luck’ con Brent Fitz, il batterista di Slash. Alla fine del processo avevamo sedici canzoni e ne abbiamo scelte dodici. Ci sono volute tre settimane per registrarle e tre per mixarle.

Qual era la visione prima di iniziare il processo? Volevate cambiare qualcosa rispetto al debutto?
(Luke) Più semplicità, più chitarre ed un suono più simile a quello dei concerti. Abbiamo rimosso i synth e ridotto la presenza delle tastiere.
(Wojtek) Tanta gente che viene ai concerti rimane sorpresa dall’energia del nostro hard rock e conoscere Mike Fraser è stato davvero importante. La sua esperienza ventennale con gli AC/DC non ha prezzo. Ha saputo creare un’atmosfera rilassata che ci ha spinto a dare il massimo. Inoltre preferisce il vecchio tipo di registrazione e odia il digiale. Anche questo ha avuto un grosso impatto.

Potete darci qualche dettaglio sulla strumentazione utilizzata al Custom 34 Studio?
(Wojtek) Il Custom 34 è un grande studio. Il primo album lo avevamo registrato ai Warehouse Studios di Vancouver che sono tra i migliori al mondo. Stavolta abbiamo guardato con maggiore attenzione al lato finanziario e Mike Fraser ci ha assicurato che il Custom 34 possedesse tutto il necessario per registrare musica di prima qualità. Lo staff è qualificato e lo consiglio a tutti.

Com’è la vita notturna di Gda?sk? Vi siete uniti a qualche party durante le sessioni di registrazione?
(Luke) Solo l’ultima sera. Il lavoro è stato molto intenso. Gda?sk è molto bella e ha una storia straordinaria.

Cos’è una “Fun Gun”?
(Luke) Il pezzo è nato in sala prove. Siamo rimasti impressionati dal coro ma non sapevamo come procedere. Allora Cris è venuto fuori con questo riff in nove-ottavi. Stavo guardando un programma televisivo sull’uso delle armi nelle scuole americane. “Fun Gun” non è un’arma normale. E’ un oggetto nelle mani di un irresponsabile, immaturo bambino. Allo stesso tempo un gioco e qualcosa di malvagio.

Di cosa parlano ‘The Luck’ e ‘Send Me The Ravens’?
(Luke) ‘The Luck’ ha un testo molto intimo. E’ un pezzo per i nostri cari. ‘Send Me The Ravens’ è per i guerrieri. E’ fortemente influenzata dalla storia dei soldati polacchi nella battaglia di Karbala e per il testo mi sono ispirato alla mitologia nordica.

Qual è la storia dietro a ‘Don’t Kill The Winner’?
(Luke) Parla degli invidiosi. Di quelle persone miserabili e frustrate che odiano qualunque cosa sia migliore di loro. E’ ovvio che non parlo di chi semplicemente non ama qualcosa e lo giustifica in maniera civile. Il pezzo è dedicato a chi soffre a causa di queste persone. Credo che non meritino nemmeno un secondo della nostra attenzione.

Come è nata la collaborazione con Brent Fitz?
(Wojtek) E’ stata una coincidenza. Ho visto una foto di Marc LaFrance e Brent. Gli ho chiesto dove si erano incontrati ed è venuto fuori che provenivano nella stessa città. A quel punto ho pensato che sarebbe stato interessante averlo come ospite. Brent si è subito dimostrato entusiasta e adesso è un caro amico. Ha pure indossato la nostra t-shirt durante alcuni concerti.

Siete mai stati in Italia?
(Wojtek) A novembre faremo qualche data in Polonia e poi partiremo per il tour europeo. Probabilmente passeremo anche dalle vostre parti a supporto di qualche nome importante. Personalmente la visito spesso come turista e tutte le volte mi auguro di poterci vivere un giorno.

 

Chemia
From Polonia

Discography
The One Inside (2013)
Let Me (2015)