-Core
Dark Tranquillity
Svezia
Pubblicato il 22/11/2016 da Lorenzo Becciani

Prima di tutto parlerei di 'Atoma' e del processo che ha portato al suo completamento...
Una volta registrati un paio di demo abbiamo seguito quella che ci sembrava la direzione migliore. Dopo tanti anni dobbiamo trovare confidenza. Non siamo più musicisti ventenni che di confidenza ne hanno pure troppa. Sono convinto che 'Atoma' rappresenti un ulteriore passo in avanti nella nostra carriera. La difficoltà maggiore si traduce nell'evitare di copiare ciò che abbiamo fatto in passato. Abbiamo costantemente il timore di cascarci e scartiamo parecchio materiale per questo motivo. Poi improvvisamente entri in studio, parte la batteria e ti senti bene con te stesso.

Cosa volevate cambiare dopo 'Construct'?
Dopo due anni ci sono sempre alcuni dettagli di un album che vorresti cambiare. Più che altro sai bene cosa non faresti più e questo serve a rifinire il processo. In ogni caso non credo che 'Atoma' sia così diverso da 'Construct'. Le recording session si sono svolte al Rogue Music di Martin Brändström.

Vi piace ancora essere definiti una band di death metal melodico?
Sì ma non ce ne preoccupiamo molto. Sicuramente siamo qualcosa di più. Magari metal con un certo senso di melodia. Dal punto di vista della produzione stavolta ci siamo orientati su un suono più organico con un mix intelligente tra analogico e digitale. David Castillo ha capito alla perfezione chi siamo e cosa vogliamo.

Il sound di Göteborg è sempre vivo? Com'è la scena attualmente?
È ancora estremamente forte e competitiva. Non solo in ambito metal ma anche per quanto riguarda pop, rock e elettronica. In questo momento vanno di moda “retro sounding” band ma ci sono club come lo Sticky Fingers che propongono concerti quasi tutte le sere. Mi capita di imbattermi in ottime band e sono del parere che stia nascendo qualcosa di nuovo. Magari alcune hanno bisogno di passare più tempo in sala prove e trovare un'identità. Per certi versi è come quando avevo quattordici anni e ascoltavo Kreator e Destruction. Rimasi sconvolto dalla loro intensità ed è grazie al thrash che ho scoperto il senso melodico del metal.

Cosa ricordi delle sessioni di 'Trail Of Life Decayed' e 'A Moonclad Reflection'?
Non avevamo assolutamente idea di ciò che stavamo facendo. Entrammo per la prima volta in uno studio e non sapevamo cosa fare. In sala prove le canzoni erano perfette mentre lì parevano un disastro. Dragan Tanascovic e Stefan Lindgren furono di grande aiuto. Era ancora il periodo dell'analogico mentre ora è tutto diverso e meno romantico. Una volta registrato il demo cominciammo a sperimentare e con 'A Moonclad Reflection' le tastiere cominciarono ad emergere.

È sbagliato tracciare un parallelo con 'Projector'?
Non direi perché dal punto di vista emotivo ci sono un sacco di similitudini con questo disco. Sono tornato a parlare di sofferenza e frustrazione, del disagio che provo vedendo cosa è successo al mondo negli ultimi due anni. Le persone stanno cambiando, si sentono minacciate e hanno perso del tutto l'empatia. Non ho una soluzione e non voglio parlare di politica. Mi chiedo come tutti cosa ci sia dietro.

Quali ritieni che siano i vostri passaggi chiave in carriera?
Ho un ricordo romantico degli inizi. 'The Gallery' ha rappresentato tantissimo per noi. Il mondo ci conosce grazie a quel disco e per molti fan 'Lethe' è ancora una forma di terapia. 'Projector' è stato un altro passaggio chiave perché abbiamo firmato con Century Media e tutto è diventato più professionale. Con 'Character' e 'Fiction' abbiamo poi trovato il giusto bilanciamento tra il nostro tipico sound e il desiderio di sperimentare.

Il rapporto con la Century Media è ancora buono?
Sono veramente bravi nel loro lavoro. Il rispetto è reciproco e non è cambiato niente da quando abbiamo firmato la prima volta. Ci hanno sempre permesso di avere il pieno controllo su tutti i dettagli concernenti l'artwork, la registrazione e la produzione degli album.

Quanto ti sei evoluto come cantante in questi anni?
Per me è importante soprattutto la dimensione live e ci tengo che tutto sia perfetto. É un mix tra tecnica e feeling difficile da spiegare. Ricordo di essere rimasto affascinato da come teneva il palco Tomas Lindberg ai tempi dei Grotesque. Ha rappresentato un esempio costante anche dopo negli At The Gates.

Cosa pensi del nuovo album degli In Flames?
Devo ancora ascoltarlo per bene. Il singolo è ottimo e sono orgoglioso di loro.

(parole di Mikael Stanne)

Dark Tranquillity
From Svezia

Discography
1993 Skydancer
1995 The Gallery
1997 The Mind's I
1999 Projector
2000 Haven
2002 Damage Done
2005 Character
2007 Fiction
2010 We Are The Void
2013 Construct
2016 Atoma
2020 Moment