Prima di tutto facciamo un passo indietro e torniamo alle registrazioni del demo ‘Rota Til Ondskap’. Qual era la tua visione in quel periodo?
Era quindici anni fa e avevo appena deciso di fondare un progetto black metal vero e proprio. Avevo scoperto il genere qualche anno prima ed avevo registrato un paio di demo per altre band, che però non si sono rivelate serie come Mork. Ai tempi volevo realizzare qualcosa di più vicino alla terra possibile e quando parlo di terra voglio dire lurido, bagnato e oscuro come il terreno di una foresta. Anche sotto ed all’interno del suolo più nero. Doveva essere necrofilo, brutto ed il più vicino possibile alle malvage e misteriose vibrazioni della foresta. Se riascolto quelle registrazioni ho dei flashback su quei giorni e l’atmosfera che c’era intorno.
Perché hai avuto bisogno di sei anni per pubblicare ‘Isebakke’?
Fino a otto anni fa, Mork è stato esclusivamente un progetto parallelo. L’unica esposizione che avevo avuto era stata quando ho distribuito in cento copie il cd-r di ‘Rota Til Ondskap’. Avevo anche un paio di pezzi su MySpace e sul sito del Norwegian Urørt. In quel periodo avevo da parte un sacco di materiale inedito ed infatti in concept di ‘Det Svarte Juv’ e ‘Katedralen’ risalgono a quegli anni.
Consideri ‘Den Vandrende Skygge’ e ‘Eremittens Dal’ più importanti per la tua evoluzione come artista?
Sono entrambi importanti. Con il secondo album ho capito di più cosa volevo ed è stato anche il primo che mi ha visto siglare un contratto discografico e cercare di costruire un pubblico di riferimento. Sono entrato in contatto con altri artisti come Nocturno Culto e dal terzo album in poi sono entrato nel roster di Peaceville Records, che ha rappresentato un grosso passo in avanti. Tutto è cambiato di colpo e mi ritengo fortunato, anche se c’è un grande lavoro da fare. Niente è facile.
‘Katedralen’ può essere considerato come la logica conseguenza di ‘Det Svarte Juv’? Cosa volevi cambiare stavolta?
Sì, assolutamente. Ho iniziato a lavorarci quando ero a circa metà del lavoro dell’album precedente. Per ogni album che produco cerco di aggiungere sempre più creatività. Dal concept semplice del debuto a ‘Katedralen’ c’è parecchia differenza e riguarda soprattutto la mia capacità di abbattere qualsiasi barriera, senza dare troppo conto a ciò che le persone si aspettano oppure al black metal in generale. Mi sento libero.
Com’è stato il processo considerata la pandemia?
Più o meno lo stesso di sempre. Quando ho iniziato a registrare le parti vocali, ad inizio gennaio, il resto del disco era già pronto. Non ricordo esattamente quando l’ho finito ma la pandemia non ha influenzato il processo se non perché mi ha impedito di suonare con i Mork e viaggiare fuori dalla Norvegia.
Che tipologia di sound volevi ottenere?
Il sound è cambiato di album in album. Non eccessivamente prodotto ma sicuramente più audibile. Ho registrato e mixato tutto per conto mio per tre album. Stavolta ho mixato il materiale assieme a Freddy Holm, al Kleiva Studio in Norvegia, mentre la masterizzazione è stata seguita all’Enormous Door di Jack Control, negli USA.
C’è una traccia chiave?
L’ultima traccia, ‘De Fortapte Sjelers Katedral’ riassume l’intero concept, anche se sono orgoglioso di tutto l’album.
Puoi darci qualche aggiornamento su altri progetti come The Deathrip e Pale Kids?
Non proprio. I The Deathrip sono la band del manager di Peaceville Records e ho contribuito solamente suonando il basso sull’ultimo album, che è davvero grandioso. Sento dire che stanno lavorando ad un nuovo album. I Pale Kids erano la mia prima band. Facevamo punk ed avevo tredici anni nel ‘98, quando tutto ebbe inizio. Adesso però non ha più importanza.
Puoi darci qualche dettaglio sulle collaborazioni con Nocturno Culto, Dolk e Eero Pöyry?
Nocturno Culto ha ormai una storia con i Mork ed aveva partecipato con delle parti vocali sul secondo album, oltre a suonare dal vivo con noi. Averlo sul nuovo album è stato molto semplice. Ci siamo trovati insieme, abbiamo bevuto qualche birra, abbiamo fatto una grigliata e abbiamo scelto il pezzo adatto alla collaborazione. Penso che ‘Svartmalt’ sia la scelta giusta per il suo approccio rock. Avere un contributo da parte di Dolk è stato spettacolare. Ha un grande talento e ha reso ‘Født Til Å Herske’ completa. Un altro evento speciale è stato avere su ‘Katedralen’ il leggendario organista degli Skepticism. Quando ho scoperto il funeral doom, assieme al black metal, è stato il primo gruppo che ho sentito. La loro musica mi ha sempre impressionato ed averlo nelle ultime note dell’album rappresenta la chiusura di un cerchio del mio viaggio personale nella musica.
Quali sono i migliori album black metal che hai ascoltato di recente?
Mi è piaciuto molto l’ultimo album dei Sarke ed anche quello dei Darkthrone. Romperò le scatole a Ted per ascoltare prima possibile il nuovo lavoro. Credo che gli Svart Lotus stiano facendo uscire ottime cose così come i 1349. Sia ‘Demonoir’ che ‘Hellfire’ sono validi.
Qual è l’essenza del black metal?
Per me è egoismo e uno stato solitario di cupa e oscura bellezza. L'essenza del black metal suppongo siano le sensazioni.
Un titolo come ‘Katedralen’ riporta subito alla mente gli incendi e gli atti criminali compiuti dall’Inner Circle. Ti hanno ispirato? Hai visto Lords Of Chaos?
La mia cattedrale non ha niente a che vedere con i luoghi religiosi o il vecchio black metal. È un luogo di finzione dove le anime perse sono riunite per dimorare nell'eternità. Sì, ho visto il film. Per me è una rappresentazione di quello che è successo a quei giovani allora. Probabilmente non è accurato al cento per cento, ma ciò vale per qualsiasi film della storia. È un film basato su qualcosa, questo è tutto. Penso che sia giusto guardarlo anche se suppongo che le persone coinvolte nella storia reale possano pensare che sia piuttosto strano. Per quanto riguarda me ed i Mork, siamo sempre stati lontani da atti criminali e azioni estreme. Mi occupo principalmente della musica e dell'atmosfera.
Come si sta a Halden? Quali sono i luoghi più belli da visitare da quelle parti?
Halden è bellissima. Non conosco altre case. Quando guidi per la città non puoi non rimanere colpito dalla grandezza e dalla potenza della fortezza, che domina il resto dell’abitato. Ci sono foreste, mari e laghi in prossimità della città e più o meno tutto quello di cui c’è bisogno. Non è troppo grande come città e nemmeno troppo piccola. Direi perfetta. Poi essere l’unica pecora nera del villaggio è curioso.