-Core
Blood Red Throne
Norvegia
Pubblicato il 01/10/2021 da Lorenzo Becciani

Prima di tutto vorrei esprimervi tutto il nostro orgoglio nel vedervi a livelli così alti. Suffissocore vi ha sempre supportati, fin dal debutto, e vedervi uscire per Nuclear Blast e fonte di grande felicità. Meritava il massimo!
Grazie mille! Ho lavorato ventitrè anni per questa band e finalmente sono stato ripagato. Abbiamo visitato tanti posti del mondo e incontrato un sacco di persone interessanti, ma c’erano davvero troppi appassionati di death metal che ancora non sapevano dei Blood Red Throne. È arrivato il nostro momento!

In secondo luogo, ‘Imperial Congregation’ è assolutamente fantastico! Probabilmente il miglior album metal dell’anno, quindi è normale voler sapere tutto sulla creazione di queste canzoni magnifiche. Qual era la vostra visione dopo ‘Fit To Kill’? Quando avete cominciato a comporre il materiale?  
È bello sentirtelo dire! Siamo super-eccitati riguardo a questa release. Subito dopo l’uscita di ‘Fit To Kill’ ho deciso di comporre il migliore album di sempre dei Blood Red Throne.  Alcune canzoni risalgono a tre anni e fin dal primo riff ho capito che sarebbero venute fuori alla grande. Altre sono nate in maniera molto veloce ma ho impiegato parecchio tempo a completare le parti soliste. In entrambi i casi mi sono messo duramente alla prova per testi e voci e, grazie a  Ronnie Björnström, abbiamo ottenuto una produzione superba. 
 
Qual è la traccia chiave? 
‘Itika’ è un banger! Qualcosa di totalmente differente ma che cattura comunque l’essenza dei Blood Red Throne. Non ci sono mai stati dubbi sul fatto che dovesse essere il primo singolo. I fan avranno poi le loro preferite ma sull’album ci sono solo tracce che spaccano il culo! 

É stato complicato lavorare durante la pandemia? Avete perso tanto tempo e soldi?
No, per niente. La pandemia non mi ha toccato. Ho creato e registrato il disco nel mio studio personale e tante tracce sono state completate senza neppure averle provate. Siamo stati costretti a posticipare tante date dal vivo e abbiamo bisogno di promuovere al meglio quest’album quindi speriamo davvero di potere organizzare un tour gigantesco il prossimo anno. 

Come siete entrati in contatto con Nuclear Blast? Perché avete impiegato così tanto tempo ad uscire su un’etichetta importante? 
Ho incontrato Gerardo e Oscar a Los Angeles quando eravamo in tour nel 2010. Sono sempre stati dei fan dei Blood Red Throne e siamo rimasti in contatto a lungo. Gerardo voleva a tutti i costi metterci sotto contratto con Nuclear Blast, ma fino a l’anno scorso non aveva ricevuto l’approvazione dai quartieri generali tedeschi. Ho continuato a spedirgli i nostri album e lui ha proseguito a convincerli. Finalmente, dopo 10 album e 4 album, ci ha dato la news più bella! Ci volevano! La tempistica è stata perfetta perché sarebbe stato un peccato se ‘Imperial Congregation’ non avesse avuto una distribuzione massiva. Adesso lavoriamo con persone super-professionali ed abbiamo una grande etichetta alle spalle! 
 
Avete ricevuto pressioni?
No, affatto. Ho girato a Gerardo le versioni demo di alcune tracce e ci ha sempre visto del potenziale. Dopo la registrazione ed il mixaggio non ci sono stati più dubbi. Doveva firmarci per forza! Conoscevano il valore della nostra proposta e non ci sono mai stati problemi a riguardo. Siamo sulla stessa linea e si aspettano puro death metal di qualità.

Come è nato il titolo dell’album? C’è una sorta di concept dietro alle liriche? 
Le liriche parlano spesso di come Yngve "Bolt" Christiansen vede il mondo. Di quante persone sono schiave delle religioni o di logiche insensate. Sono scritte in modo brillante e mi piace molto come utilizza nuovi termini e riesce a calibrarli in modo intelligente. Il death metal non deve parlare solo di sangue o gore. Anche se comunque ne abbiamo bisogno!

A distanza di dieci anni, ritieni che il messaggio di ‘Brutalitarian Regime’ sia quanto mai attuale?
Sempre di più! Per fortuna vivo in Norvegia, ma il mondo andrà all’inferno prima o poi. Ne sono sicuro. Più persone ci sono e più pazzia c’è in giro. Continuerò a suonare death metal fino alla fine dei nostri giorni! 
 
Cosa volevate ottenere in termini di produzione e mixaggio stavolta? 
Il songwriting non è mai un problema, anche se cerco sempre di superare i miei limiti ogni volta. Dal punto di vista della produzione ho sempre un riferimento passato a cui cerco di porre miglioramenti. Nel nostro catalogo c’è stata troppa varietà in tal senso ma da ora in poi lavoreremo con Ronnie per tanti anni. 
 
La tua concezione di death metal è cambiata in tutti questi anni? 
No. Ho letto alcuni commenti sul fatto che non saremmo originali ma non abbiamo mai cercato di esserlo. Il nostro obiettivo è semplicemente pubblicare death metal che spacchi il culo. Detto questo, non credo che i Blood Red Throne suonino esattamente come qualche altra band death metal. Anche se siamo ispirati ai classici e non ci interessa cambiare la storia della musica, cerchiamo di proporre il nostro materiale. Vogliamo che sia la musica a cambiare le persone! 

La musica norvegese mi ha sempre affascinato. Non solo metal, anche rock e pop. Quali sono i migliori album che hai ascoltato negli ultimi anni?
Anche se non siamo troppe band, il livello medio qualitativo è elevato. I miei amici Deception hanno appena pubblicato un grande album che si intitola ‘The Mire’. Altrimenti, se ami il prog metal molto tecnico, ti consiglio i Terra Odium. Hanno anche Steve DiGiorgio al basso. 
 
So che sei un grande fan di Joe Satriani. C’è un album in particolare che ti ha influenzato durante il processo compositivo di ‘Imperial Congregation’? 
Se ascolti bene, tutti i miei assoli sono molto melodici. Non sono mai stato uno shredder fanatico degli assoli con milioni di note suonate alla velocità della luce. Quello che conta per me è la melodia e per quanto mi riguarda Joe Satriani è il migliore chitarrista strumentale al mondo. Riesce a far cantare la chitarra. Non se sia percepibile ascoltando ‘Imperial Congregation’, ma ci sono tanti assoli melodici nell’album. 
 
‘Monument Of Death’ ha 20 anni! State pianificando qualcosa di speciale per celebrare l’annversario?
Non ci abbiamo ancora pensato. Per me sarà sempre un disco speciale perché è stato il mio esordio nel death metal. In ogni caso credo sia la nostra release più debole almeno dal punto di vista della produzione. Mi piacerebbe registrarlo da capo e donare al materiale la produzione che merita ma non credo che accadrà mai. A volte è meglio lasciare le cose come stanno e guardare avanti. 

Hai anche pubblicato un nuovo album con gli Zerozonic?
É uscito un mese fa. Quest’anno ho fatto uscire quattro dischi!

Cosa sono i Big City?  
Sono un grande fan dell’hard rock/metal anni ‘80 e negli anni ho scritto tanti riff per una futura heavy rock band. Nel 2010 ho creato i Big City e fino a questo momento abbiamo registrato tre album. Abbiamo anche firmato per un’etichetta importante quindi c’è ancora tanto lavoro da fare. 
 
L’ultima domanda te la faccio su Lords Of Chaos. Hai visto il film? Pensi che sia stato positivo per la scena metal norvegese? 
Sì l’ho visto, anche perché per un certo periodo ho fatto parte della scena black, anche se non sono mai stato coinvolto in atti criminali. Sono sempre stato fan della musica. Quegli atti hanno aumentato l’attenzione nei confronti del genere e oggi il black metal è soprattutto immagine ed è alla portata di tutti. Non c’è più niente di spaventoso e l’atmosfera di allora non esiste più. Per fortuna ci sono ancora ottime band in circolazione. 

(parole di Daniel “Død” Olaisen) 

Blood Red Throne
From Norvegia

Discography
Monument of Death (2001)
Affiliated with the Suffering (2003)
Altered Genesis (2005)
Come Death (2007)
Souls of Damnation (2009)
Brutalitarian Regime (2011)
Blood Red Throne (2013)
Union Of Flesh And Machine (2016)
Fit To Kill (2019)
Imperial Congregation (2021)
Nonagon (2024)