La prima domanda è piuttosto scontata. Perchè avete impiegato così tanto a tornare nei negozi dopo 'Fair Youth'?
In questi sette anni sono successe tante cose. Una volta terminato il disco precedente siamo stati in tour per quasi tre mesi e ci siamo sentiti stanchi. Inoltre non c'erano pressioni da parte di nessuno a continuare la routine disco-tour-disco. Così ci siamo fermati per un po' e staccare ci ha fatto bene. Siamo stati tutti impegnati in altri progetti e abbiamo investito nelle nostre carriere. Matthew lavora come ingegnere del suono ed è stato molto impegnato in tour, Jamie fa il produttore e ha lanciato la band Dark Dark Horse e pure io e Robin abbiamo scritto musica per altre situazioni. Per certi versi siamo una band diversa adesso.
Quando avere cominciato a comporre il nuovo materiale?
Dopo una pausa di circa due anni siamo stati invitati dal booking agent di Robert Smith a partecipare al Meltdown Festival. Non avremmo mai potuto rifiutare un invito così importante ed è stato un privilegio far parte di quell'evento. E' stata un'esperienza molto rilassata e piacevole. Alla fine del 2019 ci siamo trovati insieme e abbiamo cominciato a parlare di un nuovo disco. Ci siamo girati del materiale con l'obiettivo di pubblicare un singolo e fare qualche concerto. Poi però c'è stata la pandemia e quindi i tempi sono cambiati.
Il vostro approccio compositivo è cambiato?
Siamo stati costretti a cambiare qualcosa. Non viviamo nelle stesse città ed il disco è nato con tante chiamate su Zoom.
Qual è il vostro rapporto con l'elettronica?
L'elettronica è sicuramente importante ma per noi quello che più conta è la dimensione dal vivo. Quindi tutto quello che rientra a far parte del tessuto strumentale deve funzionare anche durante i concerti.
Come giudichi quello che è accaduto nella scena post-rock negli ultimi anni? Ritieni che si stia muovendo in una direzione che prevede un largo uso dell'elettronica?
Personalmente non ascolto molto post-rock. Ascolto musica pop e punk per il mio lavoro. Una band che amo molto sono i The World Is a Beautiful Place & I Am No Longer Afraid to Die. Non saprei dirti quindi quali sono le nuove band appartenenti alla scena. Posso dirti che trovo festival come l'ArcTangent molto interessanti e nel corso degli anni ci è sempre piaciuto sperimentare col nostro suono. Formazioni come Explosions In The Sky e Mogwai sono senza dubbio parte delle nostre influenze ma poi abbiamo cambiato la strumentazione e siamo cresciuti come musicisti. Adesso non sentiamo di appartenere ad un genere preciso ma scriviamo la musica che nasce in maniera naturale per noi.
In termini di produzione cosa volevate ottenere con 'No Feeling Is Final'?
Il produttore non è cambiato perché anche stavolta è stato Jamie a produrre il materiale. É davvero maniacale nel suo lavoro e credo che il fatto che Robin ultimamente abbia scritto musica per film abbia influito sull'accentuata componente cinematica del disco. In tal senso forse siamo tornati ai tempi di 'I Was Here For a Moment, Then I Was Gone' ma penso comunque che i 'No Feeling Is Final' ci sia qualcosa di tutti gli album che abbiamo pubblicato in precedenza.
La sensazione è che questo sia l'album più politico della vostra carriera.
Viviamo in tempi di crisi economica e emergenze sanitarie e ambientali. Anche la politica appare in forte crisi e di conseguenza sarebbe stato impossibile non essere influenzati da tutto ciò che sta succedendo. Tengo però a precisare che non tutte le canzoni sono negative.
Dove avete scattato le foto promozionali?
In un bosco nella campagna qui vicino. É stato Fraser West a occuparsi delle foto e dei video. È un artista incredibile e le sue idee riescono sempre a coinvolgerci.
Chi è Zarah?
Zarah Sultana è una parlamentare. Siamo felici che abbia accettato di lasciarci usare una parte del suo discorso.
Qual è il peso della luce?
Non saprei. Credo che scoprirlo sia parte del viaggio.
Un pezzo che mi ha toccato molto è sicuramente 'The Last Hours'. Come vorresti trascorrere le ultime ore della tua vita?
Credo in serenità, con i miei amici e la mia famiglia. Magari ascoltando musica.
(parole di John Helps)