-Core
Zagreb
Italia
Pubblicato il 07/09/2022 da Lorenzo Becciani

Stasera vi esibirete al Pistoia Blues, di spalla a Manuel Agnelli e Bluagata. Guardando il soundcheck sono rimasto colpito dalla potenza del basso. 
Il ruolo del basso è fondamentale. Siamo al quarto album ed a livello compositivo partiamo sempre da lì in sala prove. Una volta creata la struttura della canzone, le chitarre danno colore. Ermanno è molto bravo a trasmettere stabilità e creare un tappeto armonico su cui costruisco le parti vocali. In tal senso abbiamo lavorato parecchio alle dinamiche tra basso e batteria per far uscire al meglio i ritornelli.

Tanti gruppi durante la pandemia non hanno fatto niente oppure hanno pubblicato raccolte. Voi invece avete pubblicato due dischi.
In effetti abbiamo composto tantissimo e ci siamo attrezzati per potere lavorare da casa. In remoto siamo riusciti a registrare alcune idee e addirittura pezzi interi. Il disco precedente è stato bruciato a livello promozionale dalla pandemia, ma non ci siamo mai arresi.

Cosa volevate cambiare rispetto a ‘Tu Sarai Complice’?
Volevamo un rock più snello, melodico e meno arrangiato. Ci siamo concentrati più sui suoni e sulla scrittura. Diciamo che abbiamo ripulito un po’ rispetto al lavoro precedente.  

Sono rimasto colpito da come avete presentato il singolo ‘Libellula’ parlando del rumore delle libellule in studio.
In realtà le libellule non fanno rumore. È stato un modo di raccontare il silenzio dei locali di musica dal vivo.  

Perché ‘Fulmini’?
Perché abbiamo scritto il nuovo disco velocemente. Dopo un anno e mezzo di produzione di ‘Tu Sarai Complice’, abbiamo sentito l’esigenza di tornare in studio. È stato un clima efferverscente, nonostante i lockdown abbiamo corso parecchio e ci siamo messi in gioco. Inoltre il cambio di batterista ha comportato del tempo per poterci conoscere e “toccare”.

Cosa vi ha spinto a scegliere ‘Tu Hai Me’ e ‘Libellula’ come singoli?
Per quanto riguarda ‘Libellula’, è stata una scelta scontata perché si tratta di un pezzo molto radiofonico. In realtà avevamo pensato di farlo uscire come primo singolo ma poi abbiamo deciso di sorprendere un po’ tutti ed entrare a “gamba tesa” con una traccia differente dal solito come ‘Tu Hai Me’, decisamente atmosferica e più pesante.

Quali sono le altre tracce chiave del disco?
Senza dubbio ‘Resto Solo Io’, che vede la partecipazione di Omar Pedrini dei Timoria. Ci ha raggiunti all’Animal House Studio di Federico Viola ed è stato gentilissimo.

Cosa significa essere una band indie rock italiana?
Suonare sempre in apertura, avere spazi ristretti e spesso essere trattati con i piedi. Questa è la vita del musicista indipendente che non può dirsi ancora arrivato. Se invece parliamo di stile, significa non seguire il trend del momento, sganciarsi dalle modo e prendere spunto solo da ciò che piace.

Come è nato il contatto con Vrec?
È venuto in maniera naturale perché David lo conosciamo da tempo. Ci ha chiamati dopo aver sentito il disco, dicendoci che gli era piaciuto un sacco e così è nata la collaborazione. Visto che con Dischi Soviet, che aveva distribuito il disco precedente, c’era ancora un rapporto molto forte abbiamo pensato ad una cooperazione tra le due etichette, che si stanno coordinando per promuovere al meglio la release. Siamo anche stati inclusi nel terzo volume della compilation Serravalle Rock, dove ci auguriamo di suonare presto.

Cosa pensate di avere in più rispetto alle altre band italiane?
Ci sono tante band che non hanno un cazzo da dire. Noi abbiamo voglia di suonare ed esprimerci senza entrare per forza in una categoria.

(parole di Alessandro Novello)


 

Zagreb
From Italia

Discography
Fantasmi Ubriachi - 2015
Palude - 2018
Tu Sarai Complice - 2022
Fulmini - 2022