Visto che ‘Karma Clima’ è stato pensato come progetto di sostenibilità ambientale, ma che può essere anche culturale, vorrei sapere se il concept vi ha ispirato a comporre le canzoni o meno..
(Cristiano Godano) Sicuramente il concept ha influenzato le canzoni. Parlo naturalmente dei testi perché le musiche, che arrivano sempre prima, sarebbero state più o meno così a prescindere. Ciò non toglie che anche Riccardo, Luca e gli altri siano stati ispirati dall’argomento trattato. Per i testi avevo bisogno che fossimo tutti consapevoli di fare qualcosa del genere. Quando siamo stati tutti convinti di parlare di clima, ho cominciato a pensare i testi in funzione di questo.
Per parlare di clima e di sostenibilità serve un minimo di ottimismo per il futuro e forse non siete mai stati una band troppo ottimista.
(Cristiano Godano) Non credo che serva necessariamente essere ottimisti per parlare di certi argomenti Si può essere non ottimisti, ma pragmatici e cercare di trovare una narrazione in grado di rammentare che il problema è reale e urgente. L’idea è di fornire un supporto, nel modo meno presuntuoso possibile, ad una scienza che ha problemi di comunicazione ed è ben felice di avere il sostegno di narratori capaci di usare linguaggi più adeguati. Non serve per forza un ottimismo di partenza, ma la capacità di dire alla gente che è arrivata l’ora di svegliarsi. Il tempo che ci resta è poco ed è un problema che riguarda tutti.
Volete raccontarci come il progetto si è sviluppato?
(Cristiano Godano) Abbiamo avuto un’esperienza costruttiva con tre realtà italiane che si stanno impegnando per la sostenibilità ambientale ovvero Viso a Viso Cooperativa di Comunità di Ostana, Birrificio Agricolo Baladin Piozzo e Borgata Paraloup. In questo modo sono nate delle residenze artistiche vitali per ‘Karma Clima’. Questo è un disco empatico e poetico, che cerca la condivisione e l’affratellamento e non guarda al proprio ombelico. Personalmente ho avuto un’interazione fruttuosa con un pastore in cui mi imbattevo andando a scrivere su un tavolaccio in un ripiano che si affacciava sul Monviso. Si trattava di un signore che abitava in pianura, ma che faceva le stagioni. Parlando con lui ho appreso suggestioni importanti.
(Luca Lagash) Il laboratorio di cui parlava Cristiano è stato fondamentale. Da quelle residenze sono scaturite tante conseguenze e probabilmente è stato l’aspetto più decisivo di tutto il percorso. Sono nate relazioni, più o meno nascoste, a diversi livelli. Abbiamo capito che era possibile affrontare tematiche del genere confrontandoci, superando la paura e cercando di indagare. Siamo partiti puntando su delle realtà plastic free e poi abbiamo scelto di collaborare con queste realtà che poggiano su elementi sostenibili e modelli alternativi. Piccole azioni che rappresentano un inizio.
In termini sonori cosa volevate ottenere?
(Davide Arneodo) Volevamo rompere gli schemi e comporre le musiche a partire da pianoforte e tastiere è un cambiamento notevole. Nei tre luoghi citati abbiamo portato strumenti reali e non computer come fanno tutti.
(Riccardo Tesio) Per ‘Karma Clima’ c’era bisogno di poesia e concretezza, non di rabbia. Chi è d’accordo capisce anche se le frasi non sono urlate. Chi non conosce certi argomenti ha invece la necessità di una maggiore coralità.
In ‘Karma Clima’ si parla molto della natura ma anche del rapporto tra genitori e figli. Che consigli vi sentite di rivolgere alle nuove generazioni?
(Cristiano Godano) Per certi versi i giovani sono più attrezzati di noi, almeno dal punto di vista teorico. Basta guardare realtà come la Tribù di Greta Thumberg e i ragazzi di Fridays For Future. Alcuni luoghi dove siamo stati sono veramente speciali. Pensa che la Borgata Paraloup ha ospitato il ritrovo dove i partigiani di Cuneo hanno organizzato la resistenza. Alcuni dei ragazzi li ho frequentati e sono molto determinati, vogliono prendersi il futuro perché non si fidano più della società e della sua ignavia. Mio figlio ha la loro età e, anche se non ha un’attitudine tanto marcata è consapevole di certe cose. Cosa posso dirgli se non che l’umanità sta procedendo verso una direzione spietata. Si salveranno solo i milionari.
(Luca Lagash) I luoghi che abbiamo visitato sono lontani dal mainstream, ma mostrano delle alternative. Possiamo intravedere dei percorsi, se non delle soluzioni, per interagire meglio contro questa onda anomala destinata a finirci in testa. Mi auguro che i giovani possano transitare di più in questi posti.
Com’è stato presentare il disco alla Domus Aurea?
(Cristiano Godano) E’ stata un’emozione fortissima. Abbiamo suonato in uno dei siti archeologici più preziosi al mondo. Nessuna rock band si era mai esibita prima in quel luogo e abbiamo fatto molta attenzione a non fare danni. Non volevamo scrostare niente e quindi non abbiamo portato la batteria. La reazione del pubblico è stata di stupore.
Cosa dobbiamo aspettarci dalle prossime date?
(Cristiano Godano) Con le prime date abbiamo scelto di non smascherare l’intero potenziale di ‘Karma Clima’. Ciò avverrà invece da febbraio in poi quando ci esibiremo nei teatri dove tutto funzionerà meglio. Al momento faremo delle date dei Marlene con qualche pezzo nuovo. Ci tengo a sottolineare che non vogliamo rinnegare niente ma solo esplorare territori nuovi.
(Luca Lagash) Sarà un flusso continuo e speriamo che produca più effetti possibili.
Come possiamo uscire da questa follia?
(Cristiano Godano) Ne parlo in ‘La Fuga’. I social ci hanno imbrigliati e quando siamo dentro ci mettiamo a loro servizio. Produciamo dati che vengono comprati e gestiti per arricchire chi ha già tanti soldi. Le soluzioni sono solo due. O tra le nuove generazioni spunteranno delle menti che sapranno risolvere il problema dal punto di vista scientifico oppure dovremo per forza passare dalla consapevolezza della gente. Se per incanto domani ci svegliassimo e chiedessimo tutti un cambiamento ci sarebbe di colpo grande interesse sul tema e anche le lobby ed i centri di potere dovrebbero adeguarsi. L’economia andrebbe in un’altra direzione. È un esempio parossistico ma è evidente che prima o poi la gente dovrà chiedere una svolta. Quando il caldo non sarà più sostenibile sono certo che accadrà. ‘Karma Clima’ non è un disco vanitoso, è un disco che suggerisce riflessioni.
Come è nata la collaborazione con Elisa?
(Cristiano Godano) Avevo questa canzone, ‘Laica Preghiera’, che avevo immaginato come duetto. Quando si è profilata l’opportunità, c’è stata subito una convergenza da parte di tutti. Elisa è una nostra fan, ci ha sempre apprezzati ed è una grande intenditrice di musica, non per forza mainstream. È molto attiva e lo ha dimostrato con Heroes Festival, a cui abbiamo partecipato. Pensa che è salita sul palco con noi e ha improvvisato totalmente. Non c’è stato niente di pianificato. Questo la dice lunga sul suo talento. Inserirsi nelle dinamiche di una band che sta insieme da trent’anni non è semplice.