-Core
96 Bitter Beings
2022
Pubblicato il 14/11/2022 da Lorenzo Becciani

Qual è il background dei 96 Bitter Beings?
É una bella domanda perché parliamo di un progetto totalmente nuovo ma che è nato come conseguenza di un progetto precedente ai CKY. Nel 2014 ho deciso di celebrare l’anniversario dei Foreign Objects, una sci-fi death metal band che avevo formato con Jess Margera quando ancora frequentavo la scuola. Gli show sono stati divertenti e così sono nati i 96 Bitter Beings e alcune canzoni che avevo scritto ed altre che si sono aggiunte in tempo breve sono finite su ‘Camp Pain’. Per il nome mi sono ispirato a mia nonna che purtroppo è morta qualche giorno fa.  Nei primi mesi del 2020 abbiamo fatto delle date con The Native Howl e Locust Grove e l’intenzione era di tornare presto nei negozi. Così non è stato a causa della pandemia, ma avere più tempo a disposizione per realizzare il secondo album ci ha permesso di curare nei dettagli ogni aspetto e trovare un contratto discografico che rendesse meno stressante la distribuzione dei dischi.

Considerando che fai parte del music business da tanti anni, è stato semplice portare avanti questo progetto o hai trovato comunque delle difficoltà?
É stato semplice perché quando mi sono rimesso in gioco ho trovato diversi contatti utili e il rapporto con i fan non è mai mancato. All’inizio pensavo di pubblicare un lavoro solista, dopo l’esperienza con ‘Acoustified!’. Già allora pensavo di distribuire tutto da solo ma poi si è fatta sotto la Megaforce, che mi ha dato una mano. Stavolta ho parlato con Nuclear Blast, con cui avevo già collaborato per il disco dei World Under Blood, che mi auguro abbia presto un seguito. Le cose stanno andando alla grande e il video di ‘ Vaudeville’s Revenge’ ha avuto un riscontro superiore alle  attese. Considero ‘Synergy Restored’ il mio masterpiece, ma posso anticiparti che il terzo album sarà ancora migliore. In questo periodo sono impegnato anche con i Malevolent Creation, ma le lavorazioni per il prossimo full lenght proseguono rapide.

Ascoltando le canzoni sembra che vi siate divertiti molto a registarlo. 
Ai tempi dei CKY ce n’erano molte di più. Non solo da parte della casa discografica. Spesso dovevo confrontarmi con Chad per decidere cosa era giusto o meno, mentre in questo caso abbiamo completato il lavoro senza alcuna pressione. Sapevo che il materiale era ottimo e ho voluto renderlo il più professionale e onesto possibile, senza referenze particolari. 

Qual è stata la canzone che ha guidato il processo?
‘Conditioned Or Unconditional’ ovvero l’ultima in scaletta. Doveva uscire per il mio album solista ma poi ho pensato che fare qualcosa del tipo Deron Miller ecc.. non fosse abbastanza interessante. Così ho registrato un altro demo e l’ho riutilizzata per la band. Era troppo buona per essere gettata.  Un’altra canzone che è stata completata all’inizio del processo è stata ‘Wish Me Dead’ e poi devo ammettere che sono veramente orgoglioso di ‘Bloodrock Mania’. É stata la canzone che ci ha fatto capire che eravamo sulla strada giusta.

È stato complicato trovare il sound giusto?  
Abbiamo lavorato un anno e mezzo a ‘Camp Pain’ e poi ci siamo concentrati su ‘Synergy Restored’.  Per questo secondo album c’è stato più tempo di correggere gli errori e l’obiettivo è stato fin dal principio ottenere un sound live.

Vista la tua esperienza, come giudichi la scena alternative metal attuale? 
Purtroppo non c’è più una scena alternative metal mainstream. All’epoca di ‘Infiltrate Destroy Rebuild’ ci spedirono alle Hawaii per tre mesi. C’erano molti più soldi per questo tipo di musica. All’inizio degli anni duemila c’erano tante band che influenzavano i giovani e trovavano posto in classifica. Adesso i ragazzi non esprimono emozioni e sono confusi. Tutto ciò che vorrebbero fare non riescono a tirarlo fuori. Ricordo che a dodici anni ascoltare thrash, in particolare gli Exodus, mi tolse dalla strada e mi aiutò con i problemi che avevo a scuola. Mi auguro che rock e metal possano avere di nuovo l’accesso al mainstream che si meritano perché adesso il massimo della provocazione è agitare il culo davanti ad una telecamera.  

(parole di Deron Miller) 

 

96 Bitter Beings
From 2022

Discography
Camp Pain (2018)
Synergy Restored (2022)