Room With A View
Italia
Pubblicato il 13/05/2006 da
Odio Com"è iniziata la tua collaborazione con Alessandro Mita , insieme a te fondatore dei The Black Thorns Lodge, futuri Room With A View?
Ci siamo conosciuti circa sei anni fa alle prove di alcuni amici che, conoscendo il nostro comune desiderio di mettere su una band, i nostri rispettivi gusti musicali, e quindi probabilmente sospettando che ci saremmo trovati d’accordo fin da subito, avevano premuto affinché ci incontrassimo. Ed effettivamente tra me ed Alessandro si è creata immediatamente la giusta alchimia, che ci ha permesso di bruciare letteralmente le tappe arrivando a registrare, nel giro di pochi mesi dal nostro primo incontro, un promo a nome Black Thorns Lodge, per poi firmare con la My Kingdom Music dopo circa un annetto e far uscire alla fine del 2002 “First Year Departure”, il nostro debutto ufficiale a nome Room With A View. Serbiamo un bellissimo ricordo dell’euforia e dell’entusiasmo legato al periodo Black Thorns Lodge. Soprattutto il momento in cui varcammo per la prima volta la soglia di uno studio per registrare “Promo 2000” è sicuramente tra i ricordi più intensi e piacevoli legati alla nostra giovane carriera musicale. Sia chiaro, non che ora sia molto diverso: ogni volta per noi la registrazione è un momento che ha un qualcosa di meraviglioso, che viviamo in maniera violenta e travolgente.
Difficile quindi immaginare i Room With A View senza uno dei due?
Io ed Alessandro abbiamo due approcci alla musica diversi e complementari. Se lui è magari più istintivo, io ho un’indole più riflessiva, se a lui piace più lavorare sulle ritmiche, visto anche l’ottimo orecchio che ha per le partiture di batteria, io sono più portato a curare l’aspetto armonico dei pezzi e a mettere ordine negli arrangiamenti. C’è sicuramente grande sintonia tra noi due e, se dovesse succedere quello che ipotizzi nella domanda, credo personalmente sarebbe dura proseguire.
A distanza di alcuni mesi dalla sua uscita e con un naturale e maggior senso critico, quali pensi siano i pregi e i difetti di "Collecting Shells At Lighthouse Hill" ?
“Collecting Shells at Lighthouse Hill” è stato registrato durante l’estate del 2004, quindi effettivamente di tempo ne è passato abbastanza… col senno di poi, mi sento di dire che il suo pregio fondamentale è quello di rappresentare una testimonianza onesta e tangibile della nostra voglia di evolverci costantemente. Sarebbe sicuramente stato più semplice riproporre passivamente le stesse atmosfere vintage, decadenti e retro-futuristiche che animavano il nostro debut, e che ci avevano fatto guadagnare un discreto consenso da parte di critica e pubblico. Ma sarebbe stato poco sincero e poco corretto se non avessimo invece assecondato il nostro naturale istinto che ci spinge a metterci continuamente in discussione. L’aver poi collaborato in sede di produzione con un professionista affermato come Jens Bogren è stato fondamentale, perché da una parte ci ha permesso di raggiungere uno standard qualitativo a livello di suono probabilmente non ancora raggiungibile qui in Italia, e dall’altra ci ha aiutato ancora di più a credere nelle nostre capacità e nella possibilità di superare le aspettative di chi ci attendeva al varco con questo nostro secondo album. Per quanto riguarda invece i difetti del disco, posso semplicemente dirti che secondo me possiamo ancora molto migliorare sotto tutti i punti di vista, sia compositivo che esecutivo. Personalmente credo si sia fatta un po’ mancare la possibilità di testare i pezzi in sede live prima di proporli su disco, purtroppo per banalissimi problemi di tempo. Se pensi che sia Gino che Piero, rispettivamente bassista e batterista, hanno iniziato a suonare con noi solamente qualche settimana prima di entrare in studio, ti renderai facilmente conto di come abbiano avuto praticamente solo il tempo di memorizzare le loro partiture. Allo stesso modo io ed Alessandro non abbiamo avuto la possibilità di provare a sufficienza i pezzi in sala prima di registrare, tant’è vero che, ora che questa possibilità si è finalmente concretizzata, abbiamo decisamente arricchito e sviluppato ulteriormente un po’ tutti i pezzi in ottica live.
I nuovi elementi sono da considerarsi quindi veri e propri membri dei Room With A View e non semplici turnisti?
Gino e Piero si sono definitivamente uniti a noi in pianta stabile. Vengono entrambi da situazioni musicali molto diverse rispetto alla nostra a livello di sound, ma ciò non è necessariamente un male. In ogni caso è una grande opportunità per noi quella di poter lavorare con due ragazzi così preparati tecnicamente... abbiamo l’occasione di poterci veramente sbizzarrire negli arrangiamenti, essendo perfettamente consci del fatto che sia Gino che Piero sapranno calarsi con dimestichezza nella parte fino a renderla propria ed eventualmente arricchirla, conferendole colore e calore.
Come sta andando la promozione di "Collecting Shells At Lighthouse Hill" , sia per quanto riguarda il mercato italiano che quello straniero?
In Italia le cose stanno andando decisamente bene. Il disco sta ricevendo consensi unanimi, sia da parte di magazine indie-punk-rock che da parte della stampa più prettamente metal e gothic. Credo che sia un segnale importantissimo per un gruppo come il nostro che, muovendosi in bilico tra queste due scene, così distanti nelle loro posizioni, avrebbe potuto rischiare di non rientrare nelle grazie di nessuna delle due. Per quanto riguarda la promozione all’estero, le cose vanno per ora un po’ a rilento, in quanto in alcuni paesi il disco sta uscendo solo ora. Sicuramente sarebbe una bella conquista per noi riuscire ad ottenere visibilità anche sulle tv musicali con il video di “Friction”, presente peraltro all’interno della sezione multimediale del cd stesso. Sono sicuro che la nostra etichetta stia lavorando anche su questo fronte.
La ghost track di "CSALH" doveva far parte di un disco di inediti per il mercato tedesco, purtroppo uno sfortunato incidente non ha permesso la realizzazione del progetto….
Vedo che sei ben informato… l’incidente informatico a causa del quale abbiamo perso tutto il lavoro di un’estate di lavoro è stato veramente qualcosa di mortificante. Il secondo cd di “Collecting Shells”, che ci era stato espressamente richiesto per il mercato tedesco, ma che sarebbe comunque uscito normalmente allegato all’edizione internazione del disco (a tutti gli effetti doveva essere un album doppio), avrebbe mostrato quello che siamo capaci di fare alle prese con atmosfere più dilatate e distese (avevamo riarrangiato “Breathe the Water”, “Friction” e “The Farther Side of Heaven” con pianoforte e chitarre acustiche), e avrebbe registrato il nostro primo approccio all’elettronica totale (“Sometimes Anywhere”, nella nuova versione riarrangiata, aveva assunto i contorni di un pezzo synth-acid-pop, decisamente molto anni ’80). Purtroppo di questo lotto di pezzi siamo riusciti solo a recuperare una versione abbozzata di “The Longest Summer”, l’unico episodio interamente elettrico, che abbiamo comunque deciso di inserire come bonus ghost track.
So che forse è prematuro, ma avete già qualche idea per il nuovo disco?
Intanto è da vedere se ci sarà ancora data l’opportunità di registrare nuovamente un disco! Al momento, il nostro contratto con la My Kingdom Music è scaduto e, fino a quando non si farà viva qualche etichetta, o la MKM stessa ci proporrà un rinnovo, dubito saremo in grado di poterci sobbarcare interamente le spese di registrazione di un nuovo album.Riguardo un’eventuale futura evoluzione stilistica del nostro sound, posso dirti che in questi ultime settimane ho rimesso le mani sui pezzi di “First Year Departure”, con l’intento di riarrangiarli in ottica live, e ne ho tratto molti spunti che potrebbero rivelarsi utili nella stesura di nuovo materiale. Quel disco racchiudeva molti input melodici interessanti che, purtroppo a causa della nostra inesperienza, non eravamo stati capaci di sviluppare opportunamente all’epoca. Credo in ogni caso che i nostri nuovi pezzi saranno più studiati a livello armonico rispetto a “Collecting Shells…”. Riporremo maggior cura nelle melodie vocali, ed in generale proseguiremo nella ricerca delle dinamiche più incisive su cui strutturare gli arrangiamenti, questa volta però coadiuvati in fase di stesura delle song da un lavoro di confronto in sala prove che in passato ci è mancato un po’.
Il 25 maggio suonerete a Roma insieme ai Klimt1918 e ai Novembre: è da considerarsi come un unico episodio oppure dobbiamo aspettarci in futuro anche un vero e proprio tour al fianco di questi gruppi?
Per ora si tratta di un episodio isolato. Carmelo dei Novembre ci ha semplicemente invitati a suonare con loro in occasione della data conclusiva del loro tour europeo, e non potevamo sicuramente tirarci indietro, soprattutto considerando la stima e l’amicizia che da tempo ci lega ad entrambi i gruppi con i quali divideremo il palco il prossimo 25 maggio. Sono sicuro sarà una serata splendida.
Room With A View
From Italia
Discography
First Year Departure (2003)
Collecting Shells At Lighthouse Hill (2005)