Nuovo singolo dei MOLCHAT DOMA dall'atteso ritorno per Sacred Bones.
Guarda il video del nuovo singolo 'Ty Zhe Ne Znaesh Kto Ya' - https://www.youtube.com/watch?v=ggMYhQW41YU
Il nuovo singolo del trio di Minsk è una perla post-punk elettronica che richiama l'amore dei Molchat Doma per I Depeche Mode di fine anni '80 e primi '90 e per l'EBM dal tocco industrial di Nitzer Ebb, Front 242 e Front Line Assembly.
'Belaya Polosa', nuovo album dei Molchat Doma, uscirà il 6 Settembre per Sacred Bones, anticipato il mese scorso dal primo singolo 'Son' - https://www.youtube.com/watch?v=1FeLgGvk8RU
I Molchat Doma con il loro inconfondibile stile sono diventati un caso discografico, con brani da centinaia di milioni di ascolti in streaming e virali sui social network e fan dislocati ovunque.
Il trio bielorusso suonerà il 29 Novembre al Fabrique di Milano, unica data italiana e tappa conclusiva dell'atteso tour europeo - https://www.comcerto.it/20466/molchat-doma-live-a-milano
Sin dalla prima nota di synth e dal beat della drum machine del nuovo singolo è chiaro che i Molchat Doma stanno operando su un altro livello. La traccia pulsa con la precisione dell'EBM dei primi anni '90, marziale, oscura, melodica e dannatamente catchy. Anche se i testi sono in russo, il timbro emotivo della musica comunica universalmente la frustrazione e il dolore del cantante Egor Shkutko nel dover affrontare una relazione a distanza che è stata portata al limite: "Esplora il dolore e la disperazione di sentirsi incompresi da una persona cara e il senso di colpa infinito che ne consegue, anche se non ti rendi conto di come tu stesso contribuisci a questo dolore."
“Siamo una band diversa - dicono i Molchat Doma a proposito del nuovo album. Siamo sempre noi ma con un suono e in un contesto differenti, ma con lo stesso stile e le stesse emozioni.” Il nuovo singolo 'Son' è stato scritto poco prima che il gruppo decidesse di trasferirsi da Minsk, Bielorussia, a Los Angeles, California, per la produzione di 'Belaya Polosa'. Il nuovo album è una testimonianza del cambiamento della band, una lettera d'amore per synth-wave e ebm dei primi anni '90, ma anche una rivisitazione in technicolor dei cupi inni da ballo a cui ci ha abituato la band in passato.
Dall'apertura di synth e pulsazioni di drum machine di 'Ty Zhe Ne Znaesh' Kto Ya', all'austerità goth/post-punk di 'Son', alle vorticose trame elettroniche con forti riverberi di chitarra della title track, capace di far pensare ai Depeche Mode dei tardi '80 e ai Cure post 'Pornography', fino alla sensuale e seducente 'Chernye Cvety' e al suo stile che riporta ai Duran Duran freddi e sintetici dei primi anni '90. E' chiaro che i Molchat Doma stanno operando su un altro livello, uno altissimo e ancora ignoto al pubblico di questa grande realtà.
La band nel corso degli anni si è guadagnata un seguito enorme grazie ad uno stile unico e inconfondibile, volutamente lo-fi, brutalista, freddo e post-punk, come non si sentiva da anni.
I nuovi Molchat Doma lasciano da parte il miminalismo lo-fi dei precedenti lavori per una presa di posizione nuova, pulita e scintillante come le migliori produzioni synth-wave, post-punk ed elettroniche uscite a cavallo tra i tardi '80 e primi '90.