Quando un’etichetta come quella veneta concede alle stampe un esordio del genere allora significa che la scena metal underground italiana, accusata da più versanti di immobilismo e mediocrità, è ancora viva e può regalarci tante sorprese. In bilico tra heavy classico e thrash, i Silenzio Profondo puntano forte sul cantato in lingua madre, evocando le gloriose gesta di Strana Officina e In.Si.Dia e mostrando una crescita esponenziale dal demo ‘Iniziando A Sperare’ e dall’EP ‘Heartquake’, vecchio di sei anni. Ritmiche ricche di groove, il basso di Tommaso Bianconi in costante evidenza (ascoltare ‘Terzo Millennio’ per credere..) e ritornelli melodici di sicuro impatto caratterizzano una release che non presenta alcun calo di tensione. La voce di Maurizio Serafini si adatta a meraviglia al tessuto strumentale e Gianluca “Moly” Molinari si conferma una chitarrista di caratura superiore alla media, capace di citare Iron Maiden, Megadeth e Vanadium con la medesima personalità. ‘Senz’anima’ e ‘A Stretto Contatto’ segnano un’apertura fragorosa, ‘Jack Daniel’s avrebbe potuto benissimo essere su ‘Resurrection’ dei Death SS mentre ‘Fuga Dalla Morte’ scava negli anni novanta e mette in luce un arrangiamento più elaborato. Il finale è scandito da ‘Donna Senza Testa’, dal sapore slayeriano, e ‘Silenzio Prodondo. Il modo migliore di omaggiare Matteo Fiaccadori, chitarrista scomparso di recente per un incidente stradale.