Già dal titolo gli scozzesi non mollano e addirittura rilanciano. Ho sempre affermato che il loro punto di forza, al di là dei trend e di quanto potesse essere più o meno in voga la musica, fosse un certo grado di separazione dalla scena inglese, uno sguardo critico a tutto ciò che label, manager e stampa filtrano come brit rock. Proprio questo secondo me ha permesso ai Franz Ferdinand di sopravvivere così a lungo, continuare a pubblicare album di spessore e organizzare tour di successo. ‘Always Ascending’, registrato ai Rak Studios di Londra ed ai Motorbass di Parigi sotto la supervisione di Philippe Zdar (Cassius, Beastie Boys), esce a cinque anni di distanza da ‘Right Thoughts, Right Words, Right Action’ e segna l’inizio di una nuova era per la band guidata da Alex Kapranos. Un’era da lui stesso definita “simultaneamente avveniristica e naturale” e che ripropone un suono ricco di influenze new wave e post punk, affabile per le radio, adatto al dancefloor e perfetto per essere esaltato nella dimensione live. Tanto groove, scelte melodiche azzeccate ed un ritornello migliore dell’altro accompagnano l’ascoltatore nei meandri di ‘Always Asceding’ che, oltre alla title track, punta forte su ‘Lazy Boy’, ‘Paper Cages’ e ‘The Academy Award’. L’assenza di Nick McCarthy non si avverte e l’ingresso in line-up del tastierista Julian Corrie ha reso il suono ancora più variegato.