Il pregio migliore di questo bellissimo doppio disco dal vivo è la sua capacità di far sentire l’ascoltatore a sedere nella platea, con lo sguardo rivolto al palco e la pelle che percepisce l’atmosfera all’interno del teatro e trema di conseguenza. Dopo averci deliziato con gemme come ‘Andrea Chimenti Canta David Bowie’, ‘Nulla è Andato Perso’ di Gianni Maroccolo e ‘Linea Gialla’ di Antonio Aiazzi, l’etichetta fiorentina compie un altro piccolo miracolo trasportando su vinile rosso lo spettacolo itinerante che Massimo Zamboni ha presentato nei migliori teatri italiani allo scopo di celebrare i cent’anni della Rivoluzione d’Ottobre. Al suo fianco alcuni compagni di sempre come Angela Baraldi (strepitosa in ‘Unità Di Produzione’), Max Collini degli Offlaga Disco Pax (coinvolto anche nella festa di Maciste Contro Tutti), Cristiano Roversi, Simone Filippi (parte integrante di N.E.A.P.), Erik Montanari, Simone Beneventi e Fatur. Un comitato centrale che è molto più di qualsiasi band. Una serie di talenti chiamati ad esprimere “possibili percorsi, le mappe, le memorie, l'aiuto degli altri..”. Le campane che introducono ‘Manifesto’ - “I Soviet più elettricità non fanno il Comunismo anche se è un dato di fatto che a Stalingrado non passano..” - risuonano dentro per tutto il live, come bombe esplose nell’animo, e mentre scorrono classici immortali (‘CCCP’, ‘Cupe Vampe’ e ‘Live In Pankow’) è inevitabile porsi una riflessione di fondo. ‘I Soviet + L’Elettricità’ abbatte qualunque confine, non ha età politica, non sembrano cresciuti nemmeno i protagonisti di un progetto così ambizioso. Una storia esalta questa musica, il messaggio ancora attuale la rende speciale e stupisce la facilità con cui una release di questo tipo irride buona parte delle uscite tanto pubblicizzate della scena indipendente di casa nostra. Il Popolo ringrazia.