I greci sono senza dubbio una delle band di metal estremo più importanti dello scenario europeo. Personalmente ho amato il loro ‘Theogonia’, quasi al pari del debutto ‘Thy Mighty Contract’, e sono rimasto abbastanza annoiato dalle successive derive grindcore e da una sorta di ripetizione pedissequa degli elementi satanici alla base delle liriche. Tra censure, arresti, accuse di terrorismo e blasfemia, Sakis Tolis e compagni hanno comunque saputo mantenersi ad alti livelli e adesso, dopo la pubblicazione della raccolta ‘Their Greatest Spells: 30 Years of Rotting Christ’, sono pronti a dare alle stampe un vero capolavoro. In ‘The Heretics’ non troverete un solo pezzo fuori posto, vetusto o prevedibile, e soprattutto potrete godere dai migliori testi scritti dal leader da tempo immemore. ‘Heaven And Hell And Fire’, scelta per anticipare l’uscita dell’album in rete, è il simbolo di una fede anticristiana professata a lungo ma che oggi trova maggiori riscontri nel vivere quotidiano e nell’evoluzione musicale di due musicisti, Sakis e Themis Tolis, che dal 1987 portano avanti i loro ideali e che hanno trovato dei validi complementi nelle figure di Van Ace e George Emmanuel (anche nei Lucifer’s Child). Uno sguardo allo spettacolare artwork di Maximos Manolis ed è già il momento di imbattersi nella traccia d’apertura ‘In The Name Of God’. Jens Bogren si è occupato del mixaggio, esaltando la valenza dei musicisti ed un crescendo strumentale che raggiunge le sue massime esplosioni in coincidenza di ‘Fire God And Fear’ e ‘The Raven’.