“Siamo la band che il tempo ha dimenticato. Siamo la band che si rifiuta di morire. Siamo i Vampiri di Helsinki.” Così i finlandesi hanno presentato il successore di ‘Universal Monsters’, un album che trasuda passione ed entusiasmo da tutti i pori. Il recente tour americano, organizzato dall’agenzia di booking di Def Fafara dei DevilDriver, ha sancito un rinnovato interesse per questi vecchi gothic rocker che sono rimasti soli a rappresentare la scena finlandese. A parte Michael Monroe, che continua a pestare duro assieme a Sami Yaffa, i vari Sentenced, H.I.M, Charon e To/Die/For si sono piegati ai mutamenti del mercato e, per motivi differenti, hanno interrotto le loro avventure. ‘West End’ è anche questo. Un inno alla resistenza, una manciata di anthem coi quali Jyrki69 dimostra ancora di essere un gran cantante. La discografia dei 69 Eyes poi è così varia che ognuno di voi potrà scorrere la scaletta e trovare similitudini con diversi lavori in studio del passato (per esempio ‘Burn Witch Burn’ potrebbe essere tranquillamente un brano di ‘Savage Garden’ e ‘Wrap Your Troubles In Dreams’ in versione aggiornata e ‘Death & Desire’ uno scarto delle sessioni di registrazione di ‘Paris Kills’). Di sicuro ‘27 & Done’ e ‘Black Orchid’ sono delle piccole bombe, ‘Cheyenna’ vale anche solamente per il bellissimo video di Vicente Cordero con Fernand Hay come protagonista mentre ‘The Last House On The Left’ è un omaggio al cult horror di Wes Craven. Da segnalare la presenza di Calico Cooper dei Beastö Blancö (la figlia di Alice), Dani Filth dei Cradle Of Filth e Joseph Poole alias Wednesday 13.