Se gli I Prevail di ‘Trauma’ vengono candidati ai Grammy Awards in più categorie allora la band di Will Putney – oltre che chitarrista produttore di successo tra gli altri di Thy Art Is Murder, Norma Jean e After The Burial – merita la massima considerazione, non solo da parte degli appassionati di deathcore. Il successore di ‘The Great Collapse’ si muove in bilico tra momenti di pura aggressività ad altri frangenti nei quali emergono l’introspezione e la sperimentazione. Joseph Badolato è un frontman sempre più sicuro dei propri mezzi (‘Birds Of Prey’) ed il guitar work, al quale contribuiscono pure Patrick Sheridan e Timoty Howley, schianta quello di altri competitori come Whitechapel, Carnifex e Chelsea Grin (‘Shepherd’ e ‘Mirrors’). Resta il distacco con i Suicide Silence, non tanto in termini tecnici quanto per popolarità e capacità di attrarre la sfera di pubblico alternative metal ma ‘The Sea Of Tragic Beast’ è un album che si colloca alla perfezione nel catalogo di un’etichetta che guarda con interesse a trend e innovazioni stilistiche. La title track e ‘No Man Is Without Fear’ vengono ben descritte dalla copertina e servono per introdurre l’ascoltatore in un’ambientazione apocalittica con picchi di energia che coincidono con l’esecuzione di ‘Your Pain Is Mine’ e ‘Warfare’.