-Core
Prophecy
Soulfly
Roadrunner
Pubblicato il 06/11/2005 da Lorenzo Becciani
Songs
1. Prophecy
2. Living Sacrifice
3. Execution Style
4. Defeat U
5. Mars
6. I Believe
7. Moses
8. Born Again Anarchist
9. Porrada
10. In The Meatime
11. Soulfly IV
12. Wings
Songs
1. Prophecy
2. Living Sacrifice
3. Execution Style
4. Defeat U
5. Mars
6. I Believe
7. Moses
8. Born Again Anarchist
9. Porrada
10. In The Meatime
11. Soulfly IV
12. Wings
Max Cavalera sapeva di non potere più sbagliare. ‘3’ era davvero troppo poco per potere competere con il suo passato e c’era bisogno di un decisa inversione di marcia. Cacciati i vecchi membri sono stati chiamati a far parte della tribe (?) Marc Rizzo (Ill Nino), Bobby Burns (Primer 55) e Joe Nunez insieme al redivivo Dave Ellefson (Megadeth) che ha registrato le parti di basso su cinque pezzi. Un’intro post-industriale ci porta subito nei nuovi meandri di violenza e distruzione di ‘Prophecy’. Sembra di sentire i Nailbomb. Uno spasmo sonoro che affonda le sue radici nel passato e che scaraventa per terra in un angolo il nu metal abusato fin troppe volte. Come al solito enorme l’apporto percussivo al quale contribuiscono gli stessi Nunez e Cavalera più Alek degli Eyesburn (band ska serba con cui Max ha recentemente collaborato), Meia Noite e il polistrumentista Ljubomir Dimtrijevic (strepitoso con le cornamuse). ‘Living Sacrifice’ ruba uno di quei tanti riff superveloci e inutili di ‘St. Anger’ per violentarlo e renderlo una macchina distruttiva fino a sfumare in un’outro alla Slayer. ‘Prophecy’ continua con le incessanti ‘Execution Style’ e ‘Defeat U’ (dove traspare la rabbia incestuosa di Danny dei North Side Kings) ma anche con lo splendido arpeggio di chitarra flamenco di ‘Mars’ e con i ritmi reggae di ‘Moses’. Crossover totale, tecnicamente perfetto e soprattutto credibile come un tempo con Cavalera capace di mixare alla grande il passato che riaffiora (Sepultura) con un presente che non finisce mai di stimolarlo (Korn e Deftones su tutti). ‘Porrado’ farà scendere una lacrima a chi ancora non può vivere senza ‘Roots’ ma anche il finale è da emozioni forti. Le suadenti atmosfere di ‘Soulfly IV’ e ‘Wings’ con la fantastica voce di Asha Rabouin (che ricorderete su ‘Fly High’ di ‘Primitive’) chiudono l’album come per magia e non sembrano quasi parte della stessa esperienza sonora che prima mieteva vittime a non finire. Ci voleva davvero poco per fare meglio di ‘3’ ma questo è un grande ritorno per i Soulfly
Soulfly
From Brasile/USA

Discography
1998 - Soulfly
2000 - Primitive
2002 - 3
2004 - Prophecy
2005 - Dark Ages
2008 - Conquer
2010 - Omen
2012 - Enslaved
2013 - Savages
2015 - Archangel
2018 - Ritual
2022 - Totem