Immagino che il gruppo originario dello Utah stia cercando di ritrovare l’energia e le atmosfere dei primi due album da almeno una dozzina di anni. Ci sono pochi dubbi sul fatto che ‘Vulnerable’, già dal titolo un disco in cui Bert McCracken si è messo a nudo, abbiamo rappresentato una svolta in carriera e infatti da quel momento i The Used hanno dato alle stampe ottimi lavori come ‘Imaginary Enemy’ e ‘The Canyon’. Il fascino dell’omonimo esordio e di ‘In Love And Death’ è però qualcosa di differente e difficile da imitare. Curiosamente è avvenuto quando nella testa dello scatenato frontman Paradise Lost di John Milton è diventato di colpo attuale e lo studio è stato affollato di ospiti di prestigio. Jason Aalon Butler dei Fever 333 presta la sua opera in ‘Blow Me’ e di fatto traccia un collegamento tra due generazioni di appassionati di punk e metalcore, ‘ The Lighthouse’ e ‘Obvious Blasé’ vengono insudiciate da Mark Hoppus e Travis Barker dei Blink 182 mentre Caleb Shomo dei Beartooth grida un po' in ‘The Lottery’. C’è anche l’emo, ma non quello sguaiato e modaiolo di tre lustri orsono piuttosto una serie di retaggi che trasmettono reale coinvolgimento. É spettato a John Feldmann mettere tutto insieme, bilanciare suoni e sensazioni viscerali, potenza e melodia, e il risultato supera qualsiasi aspettative. ‘Heartwork’ è infatti un album maledettamente fresco e contagioso, un album in cui si fatica a scegliere uno o due episodi migliori perché appare omogeneo e di qualità superiore alla media fin dalle prime battute. La voce di McCracken è incredibile e sembra sul serio di essere sotto palco e vedere le gocce di sudore che scivolano sul suo collo. Al suo fianco Joey Bradford debutta confondendo a tutti le idee. Pare che sia nel gruppo da sempre e non solo da due anni. Jeph Howard e Dan Whitesided sono poi una garanzia da tempo in termini di dinamiche e di solidità ritmica. Tutto questo per spiegare un ascolto sorprendente, una serie di colpi che arrivano a freddo e lasciano atterriti, adrenalina che scorre a fiumi ed una varietà di stimoli da capogiro. È ancora presto per affermare che con ‘Heartwork’ inizierà una nuova era per i The Used ma Hassle Records si trova tra le mani una bomba e queste canzoni non aspettano altro che essere violentate e dilatate fino all’inverosimile.