-Core
Heartwork
The Used
Hassle Records
Pubblicato il 16/04/2020 da Lorenzo Becciani
Songs
01 – Paradise Lost, A Poem by John Milton
02 – Blow Me
03 – Big, Wanna Be
04 – Bloody Nose
05 – Wow, I Hate This Song
06 – My Cocoon
07 – Cathedral Bell
08 – 1984 (Infinite Jest)
09 – Gravity's Rainbow
10 – Clean Cut Heals
11 – Heartwork
12 – The Lighthouse
13 – Obvious Blasé

Immagino che il gruppo originario dello Utah stia cercando di ritrovare l’energia e le atmosfere dei primi due album da almeno una dozzina di anni. Ci sono pochi dubbi sul fatto che ‘Vulnerable’, già dal titolo un disco in cui Bert McCracken si è messo a nudo, abbiamo rappresentato una svolta in carriera e infatti da quel momento i The Used hanno dato alle stampe ottimi lavori come ‘Imaginary Enemy’ e ‘The Canyon’. Il fascino dell’omonimo esordio e di ‘In Love And Death’ è però qualcosa di differente e difficile da imitare. Curiosamente è avvenuto quando nella testa dello scatenato frontman Paradise Lost di John Milton è diventato di colpo attuale e lo studio è stato affollato di ospiti di prestigio. Jason Aalon Butler dei Fever 333 presta la sua opera in ‘Blow Me’ e di fatto traccia un collegamento tra due generazioni di appassionati di punk e metalcore, ‘ The Lighthouse’ e ‘Obvious Blasé’ vengono insudiciate da Mark Hoppus e Travis Barker dei Blink 182 mentre Caleb Shomo dei Beartooth grida un po' in ‘The Lottery’. C’è anche l’emo, ma non quello sguaiato e modaiolo di tre lustri orsono piuttosto una serie di retaggi che trasmettono reale coinvolgimento. É spettato a John Feldmann mettere tutto insieme, bilanciare suoni e sensazioni viscerali, potenza e melodia, e il risultato supera qualsiasi aspettative. ‘Heartwork’ è infatti un album maledettamente fresco e contagioso, un album in cui si fatica a scegliere uno o due episodi migliori perché appare omogeneo e di qualità superiore alla media fin dalle prime battute. La voce di McCracken è incredibile e sembra sul serio di essere sotto palco e vedere le gocce di sudore che scivolano sul suo collo. Al suo fianco Joey Bradford debutta confondendo a tutti le idee. Pare che sia nel gruppo da sempre e non solo da due anni. Jeph Howard e Dan Whitesided sono poi una garanzia da tempo in termini di dinamiche e di solidità ritmica. Tutto questo per spiegare un ascolto sorprendente, una serie di colpi che arrivano a freddo e lasciano atterriti, adrenalina che scorre a fiumi ed una varietà di stimoli da capogiro. È ancora presto per affermare che con ‘Heartwork’ inizierà una nuova era per i The Used ma Hassle Records si trova tra le mani una bomba e queste canzoni non aspettano altro che essere violentate e dilatate fino all’inverosimile.

Songs
01 – Paradise Lost, A Poem by John Milton
02 – Blow Me
03 – Big, Wanna Be
04 – Bloody Nose
05 – Wow, I Hate This Song
06 – My Cocoon
07 – Cathedral Bell
08 – 1984 (Infinite Jest)
09 – Gravity's Rainbow
10 – Clean Cut Heals
11 – Heartwork
12 – The Lighthouse
13 – Obvious Blasé
The Used
From USA

Discography
The Used (2002)
In Love and Death (2004)
Lies for the Liars (2007)
Artwork (2009)
Vulnerable (2012)
Imaginary Enemy (2014)
The Canyon (2017)
Heartwork (2020)
Toxic Positivity (2023)