Il bellissimo artwork realizzato da Remedy Art Design introduce il novo lavoro in studio dei norvegesi che, a mio avviso, si pone esattamente a metà tra ‘Come Death’ ed il precedente ‘Union Of Flesh And Machine’. Se vi sono piaciute quelle atmosfere, quel sound di batteria e quel taglio di chitarre, allora andate sul sicuro acquistando una copia di ‘Fit To Kill’. Il death metal dei Blood Red Throne, con qualche divagazione nel black, non accetta alcun compromesso e, pur non essendo il massimo dell’originalità, ha il potere di accendere un fuoco dentro chi ascolta e non mollare la presa dal primo all’ultimo minuto. Questo è valso anche per altri full lenght di valore come ‘Monument Of Death’, esordio del 2001 su Hammerheart, e ‘Blood Red Throne’, disco della svolta quando i musicisti di Kristiansand erano sotto contratto con Sevared, e la storia prosegue con ‘Fit To Kill’, improntato sul cantato gutturale di Yngve “Bolt” Christiansen e su soluzioni ritmiche che a tratti ricordano i Deicide (‘Skyggemannen’), a volte riportano alla mente gli Emperor (anche se Tchort ha ormai tolto le tende da parecchio) ed altre ancora i Dimmu Borgir (‘InStructured Sanity’). Eccellente la prova di Død e Freddy Bolsø ma è tutta la band a girare a mille, quando si accendono gli amplificatori e la scatola del fumo inizia ad operare.