Fino a questo momento gli australiani avevano sofferto, forse anche immeritatamente, dell’eccessiva concorrenza in una comunità metalcore locale che all’improvviso ha assunto proporzioni spaventose e ha cominciato a fare la differenza quasi più di quella americana. A tre anni di distanza da ‘Worlds Apart’, ‘How To Survive A Funeral’ viene aperto da un riff djent di Nick McLernon, uno stacco ritmico perfetto per il pogo che anticipa un ulteriore stacco al limite del black metal e l’assalto vocale di Sean Harmanis. Alle tastiere ed alla voce pulita troviamo invece Booka Nile, un gran bel vedere, e nel complesso tutto l’album è costruito su grandi pause: momenti di violenza inaudita e visioni apocalittiche che lasciano spazio a ritornelli più melodici e brevi frangenti di quiete. Oltre ai singoli ‘Bones’ (alcuni passaggi sono reminiscenti dei Linkin Park), ‘Drown With Me’ e ‘Soul Decay’, in scaletta spiccano ‘Falling Ashes’ e ‘The Attendant’. Chissà se basterà per farsi un nome in una scena messa a dura prova dalla crisi del mercato e dall’incombenza di numerosi trend. I prossimi mesi, nei quali ci auguriamo che i Make Them Suffer possano promuovere al meglio dal vivo i propri sforzi compositivi, ci daranno una risposta ma di sicuro la copertina è azzeccata e questo è il loro lavoro più completo e accessibile.