A due anni da 'Vikings Chant', i francesi confermano la solidità di un progetto che scava nella cultura norrena ma allo stesso tempo cerca di rendere la conoscenza di riti pagani e linguaggi ameni accessibili a chiunque. Anche stavolta il leader Christophe Voisin-Boisvinet si è ispirato all'eredità letteraria di Snorri Sturluson ed alla tradizione folk, rendendo le atmosfere adatte agli intriganti intrecci vocali che le voci di Antoine Cathala, Matthieu Romarin, Justine Galmiche e Pierrick Valence – l'ex Scarve si misura anche con lira, violino e la nyckelharpa tanto amata da Myrkur – riescono a creare. Un album molto vocale e intimo, capace di trasportare in altri mondi, per chi non ha paura del clima rigido o delle regole di vita dei vichinghi. Adrien Thore si è occupato del mixaggio e, nel complesso, questo secondo episodio non aggiunge molto al precedente, ma ribadisce quanto possa essere popolare, e perfino commerciale se ci pensiamo bene, quanto pochi registi siano riusciti a trasmettere sul grande schermo. 'Grótti' è il singolo scelto per accrescere la propria fama internazionale mentre 'Norðrljós' e 'Víðförla' dovrebbero essere nella vostra playlist di Spotify quando avrete l'opportunità di visitare i fiordi islandesi o norvegesi.