Siamo affezionati al gruppo post-rock tedesco di cui vi parliamo ormai da diversi anni. Dopo aver festeggiato il decimo anniversario con il triplo vinile 'The End Of Something', per il duo è venuto il momento di dare alle stampe un nuovo capitolo discografico presentato nel migliore dei modi ovvero con un singolo d'effetto quale 'Red Rain'. Si tratta di uno degli apici assoluti in carriera per Martin Grimm e Chris Burda che, dalla loro Amburgo, hanno sempre guardato con ammirazione a colleghi affermati quali 65daysofstatic e God Is The Astronaut, ma allo stesso tempo hanno sempre cercato di distinguersi per originalità. Magari in certe occasioni ciò si è rivelato controproducente però i risultati non si sono fatti attendere e di release in release il nome dei Collapse Under Empire ha guadagnato credibilità e favore degli appassionati. Giunti al loro ottavo full lenght, sanno ormai come bilanciare passaggi strumentali atmosferici ed altri decisamente dark e apocalittici. I suoni di synth sono epici ed il produttore Toma Moon ha mixato il lavoro in modo egregio. 'Resistance' e 'Another Earth' tracciano il legame con il precedente 'The End Of Something' mentre 'Seven' risulta più accessibile, sperimentale ed aperta al futuro. Sleepmakeswaves e Hugar sono due nuove influenze che ho percepito nel loro sound e questo potrebbe portare a risvolti sorprendenti.