-Core
The Future Bites
Steven Wilson
Caroline
Pubblicato il 29/01/2021 da Lorenzo Becciani
Songs
1. Unself
2. Self
3. King Ghost
4. 12 Things I Forgot
5. Eminent Sleaze
6. Man of the People
7. Personal Shopper
8. Follower
9. Count of Unease
Songs
1. Unself
2. Self
3. King Ghost
4. 12 Things I Forgot
5. Eminent Sleaze
6. Man of the People
7. Personal Shopper
8. Follower
9. Count of Unease

Al giorno d’oggi è normale porsi domande sul nostro futuro. I media non ci tranquillizzano affatto, l’utilizzo della rete è condizionato dal numero sempre maggiore di fake news e capire in quale direzione si sia muovendo il genere umano è quanto mai difficile. Alcuni si appellano alle religioni, altri cercano nella spiritualità interiore una forma di salvezza ed altri ancora trovano nell’arte lo specchio delle proprie sofferenze ed una via di fuga, almeno momentanea. In ‘12 Things I Forgot’, aperta da chitarre alla ‘Trains’, spicca un verso che fa riflettere più di tutti gli altri ovvero “There was a time when I had some ambition, now I just seem to have inhibitions..”. In queste poche parole si riacchiude tutta la difficoltà per gli artisti prog moderni che, in tempi di servizi streaming e crollo delle vendite dei formati fisici, devono controbattere ad uno stuolo di fan, devoti e fedeli, che tendenzialmente li criticheranno sia in caso di evoluzione si nel caso la sperimentazione sia ridotta ai minimi termini. La grandezza di Steven Wilson, una volta intrapresa la fortunata carriera solista, è stata soprattutto quella di sapere spiazzare sempre i propri fan, senza perdere credibilità nell’industria. Dopo un album stratosferico come ‘To The Bone’, il leader dei Porcupine Tree ha preso ispirazione dai social media, dagli acquisti online e dal mondo digitale in generale, criticandolo e autocriticandosi, perché parte del sistema. Il risultato è una scaletta cupa e distopica, nella quale l’elettronica gioca un ruolo determinante, una ricerca su come il cervello umano si è evoluto nell’era di internet ed una manciata di canzoni che segnano un’altra evoluzione. David Kosten, in passato a servizio di Bat For Lashes, ha co-prodotto l’album e passaggi come ‘King Ghost’, ‘ Man of the People’ e ‘Count Of Unease’ si muovono liberamente in un limbo dove convivono i Pink Floyd di ‘Animals’ e ‘The Wall’, l’ultimo David Bowie, Talk Talk, Massive Attack, Thom Yorke e naturalmente Bass Communion e Blackfield.

 

Steven Wilson
From UK

Discography
Insurgentes (2008)
Grace for Drowning (2011)
The Raven That Refused to Sing (And Other Stories) (2013)
Hand. Cannot. Erase. (2015)
4 1/2 (2016)
To The Bone (2017)
The Future Bites (2021)
The Harmony Codex (2023)