Nel corso degli anni è cambiato molto il modo in cui vengono considerati gli EP nell’industria musicale. Da oggetti da collezioni e soluzioni di transizione, per sperimentare o pubblicare anche gli scarti di registrazione, sono passati ad essere prodotti di facile fruizione in un periodo in cui i dischi fisici faticano a vendere ed i ragazzi fruiscono della musica in maniera completamente differente da prima. Adesso un singolo o tre-quattro pezzi possono essere consumati senza troppi problemi e ricevere lo stesso consenso di un full lenght molto più curato e pianificato. Premesso questo, è difficile sbilanciarsi troppo ma, dopo la firma per Nuclear Blast e l’ottimo ‘The Sun And The Cold’, Timo Rotten e soci fanno ancora centro con un EP che tratta diversi aspetti della malattia mentale e suona di conseguenza molto cupo e disturbato. D’altra parte è sufficiente osservare la copertina per rendersi conto di dove vuole andare a parare il quartetto. Al di là della collaborazione con l’associazione no profit The Ocean In Your Mind, sono da segnalare la collaborazione con Andy Dörner dei Caliban ed un approccio compositivo che ricorda ancora di più i Korn o comunque l’alternative metal americano (‘Everyone I Love Is Broken’ può rammentare anche i Deftones mentre ‘Shark Tooth’ è un ibrido interessante tra metalcore e industrial). Un’anteprima succulenta di quello che sarà il futuro degli austriaci, augurandoci di vederli presto alla prova dal vivo.