Usate delle cuffie stereo. Respirate profondamente e cominciate a rilassarvi. Chiudete gli occhi e lasciate perdere tutte le preoccupazioni. Notate una frequenza leggermente diversa tra un orecchio e l'altro. Diventate consapevoli del vostro respiro. Iniziate a contare i vostri respiri. Consentite ai suoni di passare attraverso la vostra mente inosservati e immergetevi nel processo di respirazione. Lasciate che i suoni sincronizzino gli schemi di pensiero e ripetete il processo finchè non avviene un ripristino. Queste le istruzioni che Hans Hjelm ha allegato al suo esordio solista. Dopo aver studiato chitarra jazz all'università del North Texax e fatto parte di band come Kungens Män e Automatism, l'eclettico musicista svedese ha completato sei canzoni tra le quali spiccano ‘System Calibration’ e ‘Nothing To Fear’. Da qualche parte ho letto che ‘Factory Reset’ è una sorta di mix tra Depeche Mode e Michael Rother, musicista tedesco che ricordiamo con Kraftwek e Neu!, ma personalmente trovo che elencare tanti nomi eclatanti sia come fare un torto ad un artista che ha saputo intraprendere un percorso compositivo ambizioso ed originale, coadiuvato dal batterista Jesper Skarin (Gösta Berlings Saga). Sono certo che il suo laboratorio sonoro ci riserverà altre sorprese.