Sul sito degli svedesi si legge che “Hladomrak è la forza inesorabile, indomita e spietata all'interno della natura, quella indifferente e spietata nei confronti dell'umanità. Hladomrak sei tu, quando la tua mente è fredda e i pensieri vagano nell'oscurità della coscienza alla ricerca di risposte alle domande eterne..”. L’orda black metal arriva a noi con immutata ferocia ed un terzo lavoro in studio che non sfigura affatto nel catalogo dell’etichetta di Dunkelnacht, Perennial Isolation e Nexorum. I cambiamenti più significativi sono relativi alla line-up con l’ingresso di Talon (ex Rev 16:8 e Blood Of Serpents) e Nils ‘Dominator’ Fjellström (ex Dark Funeral e Nordjevel), che si sono occupati rispettivamente di stravolgere il concept lirico, adesso legato al Fall Division Luciferianism, vomitare odio nel microfono e donare al disco un impatto percussivo micidiale. Il guitar work del fondatore Evgenerator è invece rimasto più o meno lo stesso ed in tal senso ‘Archaic Sacrifice’ può essere visto come il prevedibile successore dell’EP ‘Inner Death’, con cui era stato proposto un suono più vario e moderno. ‘Tiethu'm’ e ‘Saith’ danno la misura del valore degli Hladomrak che possono essere considerati una valida opzione per chi è devoto ai primordi del black metal ma allo stesso tempo cerca di aggiungere qualche nome nuovo alla propria collezione, senza per forza doversi rifare solamente alle icone del genere.