In ambito progressive death metal si trova davvero poco di meglio in circolazione e le recensioni sono sempre ottime eppure il gruppo originario della Pennsylvania non è ancora riuscito a raggiungere la consacrazione internazionale che avrebbe meritato. Sinceramente non credo che ‘The Work’ potrà essere d’aiuto in tal senso, visto che l’unico pezzo in grado di ottenere un certo riscontro commerciale è ‘Maybe One Day’, ma anche stavolta siamo al cospetto di un lavoro in studio di grande sostanza, che sostiene con forza la visione cosmologica ed esoterica dei componenti. A sorprendere sono la performance dietro le pelli di Jared Klein e le influenze psichedeliche anni settanta che fanno molto Pink Floyd e King Crimson, rendendo più godibile l’ascolto del successore di ‘Where Owls Know My Name’. Brody Uttley e Jon Topore si dividono in maniera piuttosto democratica le parti soliste e pezzi come ‘Clean’, ‘The Void From Which No Sound Escapes’ e ‘Terrestria IV: Work’ possono vantare un guitar work di assoluto rispetto. La comunità metal ringrazia e Metal Blade ha il dovere di difendere e promuovere col massimo della tenacia questa release che conferma la qualità sopraffina di una delle migliori formazioni underground del pianeta.