La crisi dei Children Of Bodom, culminata con la tragica scomparsa di Alexi Laiho, ha avuto davvero poche conseguenze positive. Tra queste la possibilità per musicisti di spessore come Henkka T. Blacksmith, pseudonimo di Henri Samuli Seppälä, di sperimentare e mettersi in gioco in contesti stilistici differenti da quelli che hanno donato loro celebrità in tutto il mondo. Ho avuto modo di intervistare più volte il bassista, sia in Finlandia che in Italia, e ne ho sempre apprezzato la schiettezza ed il carattere solare. Ce lo vedo proprio a scherzare in sala prove con Jussi Ylikoski e Mikko Hakila dei Disco Ensemble e Ville Malja dei Lapko e, scorrendo la scaletta di questo debutto discografico, si percepisce quanto i quattro si siano divertiti. Un aspetto non da trascurare perchè sempre meno frequente dei dischi di oggi. Non so quanto possano ottenere in termini di riscontro mediatico – anche se i supergruppi da quelle parti funzionano visto il successo che stanno avendo gli oscuri Mercury Circle - ma 'Marlboro Man' è un pezzo che non sfigurerebbe nei migliori lavori dei 30 Seconds To Mars e 'Agony Walk' un singolo che potrebbe strappare qualche fan ai Poets Of The Fall. Nel complesso i Moon Shot si muovono con esperienza e mestiere nei territori del rock classico ma cercano con convinzione un appeal moderno di facile presa sul pubblico.