Nel giro di tre settimane ho avuto modo di parlare due volte con Steffen Kummerer, prima in occasione della promozione di quest’album e poi per l’uscita di ‘A Dying Wish’ dei Thulcandra, e in entrambi i casi mi sono trovato al cospetto di un musicista entusiasta del proprio lavoro e dotato di un’intelligenza fuori dal comune. Il successore di ‘Diluvium’ non è soltanto l’apice in carriera dei tedeschi ma un lavoro in studio che rappresenta una sorta di riassunto, estremamente articolato e pungente, di quanto pubblicato in precedenza. Una visione decadente del mondo, già espressa in passato a partire da ‘Cosmogenesis’, che passa da veri e propri clinic di chitarra solista a pezzi carichi di groove come ‘Forsaken’ e ‘Devoured Usurper’, oltre che da collaborazioni vincenti, come quella con Björn Strid dei Soilwork per ‘When Stars Collide’, che vi lascerà inermi e totalmente incapaci di qualsiasi reazione. L’affiatamento col bassista Jeroen Paul Thesseling (Pestilence, Sadist) è straordinario e l’essersi rivolti ad un produttore di fama internazionale come Fredrik Nordström (At The Gates, In Flames) ha pagato. Non solo gli Obscura possono permettersi di sbeffeggiare tanti colleghi americani ma col tempo hanno saputo svincolarsi dalle regole rigide del technical death e proporre un’interpretazione unica che al giorno d’oggi ha sul serio pochi rivali.