Pur essendo tra i migliori esponenti della scena thrash-black, i norvegesi non hanno mai ricevuto a mio parere un consenso proporzionato alla qualità della loro proposta, che col tempo si è evoluta e ha raggiunto vette compositive davvero elevate. Oltre al bassista di Khold e Old Man’s Child, in line-up troviamo personaggi storici come Nocturno Culto dei Darkthrone e Steinar Gundersen di ICS Vortex e Satyricon, a cui si aggiungono il tastierista Anders Hunstad e il batterista Cato Bekkevold (ex Enslaved e Red Harvest). Il successore di ‘Gastwerso’ è un album che poggia le sue fondamenta su un approccio drammatico e oscuro, ben descritto dalla copertina di Kjell Åge Meland., oltre che su influenze hard rock e speed metal. Le registrazioni si sono svolte presso i Toproom Studios di Lunner, sotto la supervisione di Børge Finstad e Kevin Kleiven, mentre il mixaggio è stato curato da Lars Erik Westby. ‘Bleak Reflections’ è un gran singolo e la perfetta introduzione per una scaletta ricca di groove e carica di emozioni violente. Altri apici sono sicuramente ‘Funeral Fire’ e ‘Glacial Casket’ che, per chi conosce la band ed il suo fortissimo legame con la tradizione e la cultura della propria terra d’origine, richiamano alla memoria i passaggi più incisivi di album come ‘Bogefod’ e ‘Viige Urh’.