In bilico tra stoner, doom e gothic metal, i francesi hanno superato i quindici anni di attività mantenendo una costante qualitativa impressionante delle proprie release e soprattutto riuscendo a distinguersi sia in patria che all’estero come una delle formazioni più intriganti tra quelle capaci di affrontare tematiche scottanti come la dipendenza da droghe, l’alienazione, la depressione e la sanità mentale. Il passaggio a Nuclear Blast, dove hanno trovato i Celeste, viene celebrato con un lavoro che prende leggermente le distanze dal precedente ‘Banlieu Triste’, così come dall’EP ‘Bus De Nuit’, e si riallaccia invece al mood oscuro e malato di ‘Hope///Dope///Rope’ e This is Not Supposed To Be Positive’, con l’aggiunta di nuove luci, squarci melodici e arrangiamenti più fluidi, costruiti attorno al cantato di Cédric Toufouti (Inhatred). ‘An Ode To Breakdown’ e ‘Second wind’ richiamano alla mente Type O Negative e A Pale Horse Named Death, la nuova creatura di Sal Abruscato mentre alcuni passaggi sembrano riflettere la fortissima influenza degli Alice In Chains, ovviamente mitigata con una scrittura personale e coraggiosa. Notevole la performance dietro le pelli dell’ex Arkangel Mehdi Birouk Thépegnier.