I fratelli James e Matty Veck-Gilodi sono rimasti da soli, in tutti i sensi visto che gli altri membri sono andati a farsi benedire e l’emergenza sanitaria li ha costretti ad interrompere l’attività live. I de però non si sono arresi e hanno continuato a scrivere canzoni che troviamo in questo disco prodotto da Mike Horner (Hot Chip), che non sfigura affatto nella loro discografia. Il singolo ‘Going Clear’ aveva anticipato un suono più maturo ed elettronico e, rispetto agli esordi post-hardcore, l’ibrido tra alternative rock e pop è ormai caratterizzato da diverse pause, passaggi cinematici ed altri in cui la malinconia emerge in maniera lampante. Tra i pezzi più interessanti di questo ritorno, a quattro anni di distanza da ‘Ritual’, troviamo ‘Nevermind’ e ‘Kids’ ma cattura l’attenzione pure la collaborazione con le IDER, duo formato da Megan Markwick e Lily Somerville che ha esordito tre anni orsono con ‘Emotional Education’, per ‘Someone/Somewhere’. L’uomo in copertina, che cerca di scalare un muro senza fine, è probabilmente il simbolo di un genere umano che cerca di rialzarsi dopo una serie di mazzate non indifferenti. Chissà che ‘The Present Is A Foreign Land’ sarà la fine dei Deaf Havana oppure se il riscontro ottenuto dalla release potrà spingerli a trovare altri membri e proseguire nella loro avventura.