Un magnifico vinile, sia dal punto di vista grafico che da quello meramente sonoro, per l’artista canadese, ma residente a Londra, che è tornata a mettersi in gioco in versione solista, dopo due lavori in studio realizzati in collaborazione con Anton Newcombe dei Brian Jonestown Massacre. Sono trascorsi nove anni da ‘Blood Hot’ eppure l’urgenza espressiva è sempre la medesima. A cambiare è stata la produzione, decisamente più radiofonica e live oriented, che permette di godere ancora di più della fantastica voce della Parks. La sua è una presenza delicata ma concreta, ipnotica eppure catchy, con divagazioni in ambito psych rock e shoegaze in grado di attrarre chi è cresciuto con la musica di metà anni ‘70, ma anche dei primi anni ‘90. Al di là dei singoli ‘Happy Birthday Forever’, ‘Brexit At Tiffany’s e ‘Do You Pray?’ - presentato col bellissimo video di Gsus Lopez che vede protagonista il ballerino Mark Wagner – siamo al cospetto di una scaletta omogenea e trascinante, ricca di spunti melodici intriganti e capace di far riflettere. Una prova di maturità compositiva e una serie di canzoni, composte tra la capitale britannica, Toronto e Los Angeles, che sono state arrangiate, modificate e definite a lungo, in modo da esprimere al meglio qualità canore e tenore poetico delle liriche. A ritardare l’uscita è stato un infortunio che ha impedito alla Parks di suonare la chitarra per diversi mesi e l’ha spinta a dedicarsi alla pittura. Anche senza acquarelli e pennelli, ha saputo dipingere il suo mondo attraverso la musica con colori a tratti tenuti ed in altri frangenti potenti e quasi sgargianti.