Quanto ho aspettato questo disco. L’ho aspettato così tanto che ad un certo punto si era trasformato in un miraggio. Un po’ quello che rappresentava Berlino, incontaminata e alternativa, quando tutto doveva avere inizio. L’artista toscana ha dichiarato che ‘Dormi’ è stato il suo riparo e di conseguenza, visto il tempo impiegato a farlo uscire, deve aver piovuto parecchio durante il percorso. Fare meglio di ‘Toccaterra’ non era affatto semplice, vuoi perché quelle canzoni sono cresciute e sono state consumate sui palchi più piccoli e quelli che mettono paura e vuoi perché con il secondo lavoro devi dimostrare un’evoluzione sonora, di aver incorporato altre influenze e soprattutto di aver sviluppato uno stile ancora più personale. Canzoni come ‘Voci Stonate’ (“sono poche le cose che ci rendono liberi..”) e ‘CQVT’ erano già state anticipate in tour e la sensazione era che il suo talento incredibile fosse sul punto di emergere in tutta la sua grandezza. Così è successo e Motta la ha accompagnata, spingendola a livelli indicibili per la scena di casa nostra. La verità è che Emma è fuori categoria per tutti, è poesia, amore, brividi e un pizzico di follia. Suona qualsiasi strumento, canta divinamente, regala i testi della vita a chi la ascolta e spacca come il migliore rapper o il rocker più dissoluto. Scordatevi di appiccicarle adesivi addosso o catalogarla in qualsiasi modo, perché è impossibile. Emma è Emma, prima o poi vi verrà a prendere. ‘La Stessa Parte Della Luna’ (“quindi avremo sempre qualcosa in comune..”) e ‘Respiro’ (“sono così vicina che vedo qualche difetto..”) sono forse i due pezzi in scaletta che mostrano meglio dove è riuscita ad arrivare, ma in scaletta non troverete mezzo istante inutile. Ogni dettaglio è curato come se fosse il più importante, gli arrangiamenti sono semplicemente pazzeschi ed i crescendo vocali costruiti per fare volare (‘Non So Chi Sei’ e ‘Ti Prometterei’). L’ho seguita in tour per due anni e ancora ho negli occhi la sua esibizione a Serravalle Rock quindi vi suggerisco, col cuore in mano, di andare a vederla dal vivo perché rimarrete sconvolti.