Ad un anno di distanza da ‘Poetica’, gli emiliani si giocano la carta del featuring con Hansi Kürsch (Blind Guardian, Demons & Wizards), conseguenza della vittoria all’Imaginations Song Contest, e puntano su una produzione ancora più heavy e dark, a cura di Simone Mularoni (Labyrinth, Ultra-Violence). Nonostante le tastiere abbiano sempre un peso specifico importante nell’economia compositiva (‘Handful Of Dust’), è palese che il gruppo abbia scelto di dare maggiore spazio a chitarre e batteria, nell’ottica di una superiore trasportabilità live del materiale (‘The Road’ e ‘Desolate Sea’). Il cantato di Ivan Adami, capace di evocare le icone del power così come di muoversi con agilità su territori sonori più moderni e melodici, rappresenta un altro punto di forza e, rispetto al debutto, gli arrangiamenti sono tutti curati nei dettagli. Un altro duetto è stato orchestrato con Tom S. Englund (Evergrey, Redemption) per la convincente ‘The Deep’ ed il concept sull’opera di Thomas Eliot viene presentato al mondo con la copertina di Gustavo Sazes (Angra, Firewind). La speranza è che gli Stranger Vision possano imbarcarsi in un tour dal profilo internazionale e fare ascoltare le proprie canzoni ad un pubblico più eterogeneo e composito di quello italiano.