Ai tempi in cui scrivevo per :Ritual:, ma anche qualche anno prima, ricevevo una quantità notevole di promozionali di natura EBM e dark electro, andavo a ballare al Siddartha o alle serate Decadence, dove il numero di signorine in latex era notevole, e trovavo certe sonorità pure in alcune colonne sonore. Poi quell’universo di feticci e lascivia è scoppiato, la scena si è dissolta quasi totalmente e l’EBM ha perso la sua influenza sulle nuove generazioni. Negli ultimi vent’anni i dischi di valore sono stati pochissimi e solo le icone degli anni ottanta, tra cui anche i nostri Pankow, hanno saputo pubblicare materiale interessante. Quando Alfa Matrix ha cominciato a promuovere il duo finlandese ho notato una forte integrazione con altre realtà importanti come Nachtmahr, Priest e Alien Vampires, con cui hanno realizzato remix o hanno diviso il palco. Dopo ‘Phosphor’ e ‘Graygarden’, c’era comunque bisogno di una svolta e la svolta è arrivata, prima con l’EP ‘Witch Heart Apparition’ e poi con questo full lenght che non presenta pecche. Intanto è cresciuta la produzione, più originale e heavy, poi il viaggio sonoro introspettivo di Aleksi Martikainen (Nordic Necropolis, Ordog) e Kimmo Huhtala, legato alla morte da tutti i punti di vista, è stato arricchito da un impianto lirico e grafico di assoluto livello. Oltre al suddetto singolo (che continua a ricordarmi i Kirlian Camera), spiccano ‘The Arrow Dream’ e ‘Devoid Of Coloration’ , tra Grendel e Suicide Commando, ma anche pezzi di ispirazione per tutta la comunità (‘The Underground Cult Of Decadence’) o di natura vagamente sadomaso (‘Of Whip And Vaquishment’). Tanta roba per tutti gli appassionati del genere, che non hanno smesso di credere in una resurrezione.