Nel corso degli anni il potere discografico di SPV è calato drasticamente e gli alti e bassi del mercato hanno reso più difficile l’ingaggio di nuove band di spessore. Ciò che però non è mai mancato ai proprietari dell’etichetta è la dignità e così quando esce un cd o un vinile con quelle tre lettere marcate su un angolo del retro copertina sappiamo già che ascolteremo della musica con dei valori. Quando poi arrivano in redazione dischi del genere non possiamo che tributare la storia di certi personaggi e affermare con forza che l’heavy metal ha vinto di nuovo. I danesi hanno registrato il loro primo nel 2010 ma la svolta in carriera è arrivata cinque anni più tardi con l’ingresso in line-up del frontman Andreas Wikström. A quel punto è stata trovata la quadra ma mancava ancora il lavoro perfetto, l’album in grado di diffondere il nome degli Screamer in tutto il mondo. Quell’album potrebbe essere ‘Kingmaker’, capace di passare agilmente dal metal reazionario all’AOR, dall’hard rock ai rintocchi d’acciaio cari a Enforcer e Wolf. Non ha molto senso indicare una o due tracce più significative visto che la scaletta è quanto mai omogenea. Di sicuro ‘The Traveler’ sorprende, perché pesca a piene mani negli anni ‘80 ma suona allo stesso tempo fresca. Il guitar work di Dejan Rosić e Jon Morheim spicca invece negli episodi più vecchia scuola come ‘Rise Above’, ‘Hellfire’ e ‘Ashes And Fire’.