Perdutamente innamorato di ‘Providence’ e di quel feeling malato, mi sono avvicinato a questa doppia release con cautela, consapevole che avrei avuto bisogno di tempo per assorbire tutto il nuovo materiale. Lo dico perché qualora pensaste di avvicinarvi a ‘Anthronomicon’ e ‘Helionomicon’ con l’approccio di tanti giovani di oggi, che ascoltano un paio di tracce o guardano un video e poi si spostano su altri versanti, allora sareste sulla strada più sbagliata possibile. L’ibrido tra technical death e black metal è mantenuto fresco da un riffing portentoso e da continui cambi di tempo che tratteggiano atmosfere lovecraftiane da brivido. Non intendo fare classifiche perché sarebbe davvero assurdo, ma se amate Sulphur Aeon, Revocation e Phobophilic datemi retta e fate vostra una copia di ciascun vinile nella loro discografia. Pubblicare due album del genere, non certo pop o robaccia di moda, in questo periodo è sintomo di coraggio ma tanta ambizione non può che essere supportata visto il contenuto tecnico-lirico dei due lavori. Pezzi come ‘Cephalophore’ e ‘Flesh Propulsion/Astranumeral Octave Chants’ sono la risposta ai The Ocean con la materia preferita dai Nile o dai Blood Incantation, mostruose volgarità come ‘Fractional Fortresses’ e ‘Larynx Plateau’ rappresentano la quintessenza del pensiero degli Ulthar perché traducono in studio quella che è la loro attitudine selvaggia dal vivo e lo fanno con una razionalità micidiale. Infine ‘Helionomicon’ e ‘Anthronomicon’ sono due quadri dipinti dal basso di Steve Peacock, la chitarra di Shelby Lermo e la grancassa di Justin Ennis. Un must assoluto per tutti gli appassionati di metal estremo ma mi verrebbe da dire per tutti gli appassionati di musica perché a mio avviso anche chi è avvezzo a generi molto diversi da questo, tipo il jazz o l’elettronica per esempio, potrebbe trovare interessati le bordate ultra-atomiche del trio. In attesa che la promozione di 20 Buck Spin, etichetta tra gli altri di Tomb Mold, Witch Vomit e VoidCeremony, faccia il proprio dovere e che la band venga anche dalle nostre parti a mostrare tutto il suo valore. Ciò che emerge da questi solchi digitali è immenso di conseguenza non oso pensare cosa potrebbero compiere dal vivo.