A distanza di oltre vent’anni da ‘Live Bait for the Dead’, gli inglesi danno alle stampe un nuovo live album che curiosamente non è la testimonianza di un solo show ma di vari concerti, tenuti dalla band dal 2014 al 2019. Una scelta dovuta con tutta probabilità al desiderio di spingersi al massimo livello qualitativo possibile ma che logicamente comporta anche un pizzico di disomogeneità. Siamo comunque al cospetto di una band che, pur non vivendo più i tempi d’oro di capolavori assoluti quali ‘The Dusk And Her Embrace’ o ‘Cruelty And The Beast’, ha saputo adattarsi ai tempi moderni e rimodulare la propria proposta senza fare troppe figuracce. Gli ultimi lavori in studio - ‘Hammer of the Witches’ del 2015, ‘Cryptoriana – The Seductiveness of Decay’ del 2017 e ‘Existence Is Futile’, edito due anni orsono da Nuclear Blast – dimostrano che il songwriting non sia è impallato a dispetto dei tanti cambi di line-up, che vede sempre Dani Filth al centro dell’attenzione. La sua voce sa essere macabra e gotica (anche se ormai quando lo sento cantare mi vengono in mente le frequenti scenette su Instagram con la moglie..) e Scott Atkins ha saputo esaltare l’impatto di certi stacchi ritmici senza inficiare l’afflato dark delle ambientazioni. In scaletta anche due pezzi nuovi ovvero ‘She Is A Fire’ e ‘Demon Prince Regent’, per rendere il prodotto ancora più interessante agli occhi dei seguaci di sempre.