Una svolta totale sia per l’etichetta indipendente francese che per la scena black metal europea nella sua globalità. Il nuovo lavoro degli autori di ‘Pillars Of Detest’ e ‘Fugue’, registrato agli Hybreed Studios di Fontenay-sous-Bois e mixato e masterizzato agli Studio Henosis di Rouen, supera anche le più ambiziose aspettative e schianta di netto la concorrenza con cinque pezzi implacabili, pesantemente distorti e frenetici. ‘Amer’ è l’espressione di una rabbia cruda, apparentemente alimentata, in gran parte, dai temi della guerra e della desolazione che Arthur Legentil grida a tutta a voce. Al suo fianco il bassista Guillaume percuote le corde del suo strumento come se fosse il chitarrista ritmico di un gruppo hardcore. La violenza è inaudita a tratti eppure c’è spazio anche per squarci melodici, riflessioni atmosferiche e passaggi che guardano ad un orizzonte cinematico. La title track e ‘The Cave Of Superstition’ sono probabilmente i simboli più sgargianti di un approccio compositivo che si è evoluto e differenziato rispetto al resto del movimento, ma ogni singola nota del disco è di fondamentale importanza per accompagnare l’ascoltatore in un viaggio nei meandri del proprio inconscio. Un viaggio che sarà alquanto doloro, ma che permetterà allo stesso tempo di prendere consapevolezza dei propri demoni e provare così a sconfiggerli.