Dopo ben quindici anni di silenzio, ecco che all’improvviso ricompaiono sulla scena i mitici Extreme con un album che, volente o nolente, farà parlare sicuramente di sé. In un mondo in cui Eddie Van Halen non c’è, purtroppo, più da qualche tempo, Nuno Bettencourt prova a prendersi idealmente quello che è stato lo scettro di uno dei più grandi chitarristi della storia del rock. Lo fa a suo modo con l’iniziale “Rise”, scelta come primo singolo e che contiene un solo pazzesco che fa capire come il tempo non abbia intaccato minimamente l’abilità di questo grande axe-man. Il livello di durezza segue con le altre due composizioni quali “#Rebel” e “Banshee” che mostrano una band in ottimo stato di forma in cui tutto funziona per il verso giusto. I pezzi hanno il giusto tiro e Cherone si dimostra il solito cantante urlatore, capace di toccare vette improponibili per molti suoi altri colleghi. Dopo la tempesta, arriva la quiete, rappresentata dalle due ballad “Other Side Of The Rainbow” e “Small Town Beautiful” che pagano dazio al sound della west coast di metà anni settanta. Si tratta di composizioni interessanti, ma che, tutto sommato, sanno di ben noto, soprattutto per chi frequenta casa Extreme da molto tempo. Le sperimentazioni fanno capolinea con “The Mask” e, soprattutto con “Thicker Than Blood”, con quest’ultima che si rifugia in alcune sonorità degne degli ultimi Nine Inch Nails. Le cose, poi, virano verso il grunge di maniera con l’ottima “Save Me”, dal ritornello irresistibile e dal riff molto Soundgarden. Poi è nuovamente tempo di ballad con la melodica “Hurricane”, prima che ci si rituffi in qualcosa di davvero originale rappresentato da “X-Out”. Il finale, però, non è dei migliori, soprattutto quando gli Extreme provano ad emulare gli ultimi Sugar Ray (che, sinceramente, non si possono ascoltare) con filler quali “Beautiful Girls” e “Here’s To The Losers” che, in altri tempi, non sarebbero neanche state selezionate come b-sides. Tirando le somme sono più le luci che le ombre in “Six” che riporta gli Extreme alla ribalta, sebbene alla fine dei giochi il voto migliore che rappresenti questo lavoro è un 6,5 di maniera.