Dietro a questa compilation si cela grande passione per la musica. Nel corso degli anni Serravalle Rock è cresciuto tantissimo e ha saputo regalare al suo pubblico affezionato alcuni concerti veramente memorabili. La visione non è mai cambiata ed al primo posto ci sono ancora i giovani artisti emergenti che fanno fatica, per un motivo o l’altro a trovare lo spazio che meritano nel panorama musicale moderno. La compilation è nata per offrire un ulteriore strumento pubblicitario alle band che di anno in anno si sono esibite tra le mura storiche della Rocca di Castruccio e dopo tre volumi abbiamo pensato di proporre qualcosa di nuovo. É nata così Remixed, una raccolta di remix e versioni alternative che sarà distribuita gratuitamente al festival e verrà pubblicata anche in digitale da Vrec. Al suo interno troverete anche lo strumentale ‘Niente È Impossibile’ di Andrea Chimenti, un inedito di Conny Ochs – che l’anno passato fu protagonista di una serata incredibile in compagnia degli Small Jackets – e le reprise acustiche di ‘Peccato’ di Alteria e di ‘Home Is You’, a cura degli Endless Harmony della scatenata Pamela Pérez. Tra le versioni alternative spicca ‘Bianco’ di Talèa, sempre più sorprendente e reduce dalla pubblicazione di ‘Aura’, il suo debutto su lunga distanza prodotto da Flavio Ferri, che in chiusura ha stravolto ‘Ligeti’. Recensire i remix è sul serio complesso. Non solo perché sono realmente uno migliore dell’altro, ma perché nella buona parte dei casi ho potuto assistere alla creazione dei pezzi, ascoltare i demo, le pre-produzioni e poi i master finali prima che i dischi uscissero nei negozi. Sentire poi quelle canzoni prima destrutturate e in seguito modellate di nuovo con un uso massiccio di elettronica è stato davvero emozionante. Steve Lyon, ingegnere del suono tra gli altri di Depeche Mode e The Cure, ci ha fatto il dono di remixare ‘Over The Mountain’ dei The Elephant Man. E non parliamo di un disco qualsiasi, perché ‘Sinner’ gira senza sosta nel piatto del mio impianto stereo ormai da diversi mesi. Plato ha spinto nella galassia ‘Moving Clockwise’ dei Wicked Expectation e ‘Trae’ dei Platonick Dive – uno dei pezzi più avvincenti di ‘Therapeutic Portrait’ che i livornesi hanno deciso di omaggiare con un concerto evento proprio a Serravalle Pistoiese – mentre ‘White Skin’ dei The Bankrobber e ‘Zar’ dei Bluagata sono ancora più letali con i beat accelerati e gonfi. Le Domeniche Del Lunedì hanno giocato con le dissonanze di ‘Là Dove Balla Il Mare’, esaltando il testo e il cantato, mentre ‘Belong’ dei Down To Ground ha preso nuova vita. Semplicemente da brividi ‘Ohm (Victor Bomi – Rework)’ e ‘Apex (Pixel82 Remix)’ e per due motivi quasi all’opposto. Nel primo caso Le Pietre Dei Giganti hanno veramente la possibilità di mostrare tutto il loro spettro di influenze perché nel pezzo c’è di tutto. Dalla teatralità al cantautorato, dalle basi dance al post rock. Nel secondo caso invece sappiamo bene quello che gli Holy Nothing sanno fare dal vivo e ascoltando il remix sembra proprio di rivederli, mentre si dimenano tra le ombre del castello. Un crescendo di emozioni infinite.